Sul rosso di Parigi, Sara Errani e Jasmine Paolini tornano a brillare. Dopo una semifinale dominata in lungo e in largo contro Andreeva/Shnaider – liquidate con un eloquente 6-1, 6-0 – le azzurre conquistano la finale del Roland Garros, confermando ancora una volta il feeling speciale che le lega alla capitale francese.
“Per noi Parigi è speciale, lo è per entrambe: qui abbiamo giocato la finale lo scorso anno, qui abbiamo vinto l’oro olimpico e ieri Sara ha anche vinto il misto”, ha raccontato Paolini con il sorriso di chi sente l’aria di casa. Un campo che ha già visto grandi successi e che ora potrebbe consacrarle di nuovo.
Una semifinale da manuale
Contro una delle coppie più temibili del momento, le italiane hanno offerto una prestazione pressoché perfetta. “Non abbiamo perso molti punti oggi, abbiamo giocato molto bene. Eravamo molto preparate”, ha sottolineato Errani, sottolineando la solidità mentale e tecnica mostrata in campo. Paolini ha aggiunto: “Loro sono una grande squadra, ma noi eravamo pronte. Abbiamo giocato una gran partita e loro no”.
Un solo game concesso alle avversarie racconta una supremazia netta, frutto di preparazione, intesa e fiducia. L’atmosfera del Philippe Chatrier, gremito di pubblico, ha fatto il resto: “Oggi il campo era davvero pieno, c’era una bellissima atmosfera”, ha raccontato Paolini, confermando quanto il pubblico abbia risposto con entusiasmo alla loro performance.
La sfida in finale: Danilina/Krunic sotto osservazione
In finale, le azzurre se la vedranno con la coppia rivelazione del torneo: Anna Danilina e Aleksandra Krunic. Un duo inedito, che ha saputo sorprendere tutti. “Le conosciamo come singolariste, ma non come coppia. Ci sarà da studiarle bene, vedremo dei video”, ha spiegato Jasmine, confermando la volontà di non lasciare nulla al caso. Errani ha aggiunto: “Hanno già giocato oltre due ore oggi, arriveranno stanche ma noi non le sottovaluteremo”.
Continuità sulla terra, ma l’obiettivo è crescere ovunque
Il cammino di Errani e Paolini in questa stagione è stato altalenante, ma sulla terra rossa hanno trovato ritmo e fiducia. Dopo il titolo a Roma, il Roland Garros rappresenta la seconda grande occasione in poche settimane. “Siamo state molto continue sulla terra e abbiamo giocato ad alto livello. Ora dobbiamo cercare questa continuità anche sulle altre superfici”, ha commentato Errani. Le WTA Finals sono un obiettivo concreto, ma entrambe sanno che il percorso è ancora lungo: “Questi punti fanno bene, ma l’anno è ancora lungo”, ha ricordato Jasmine.
Doppio in crescita: serve più visibilità
Un altro tema emerso con forza è quello della visibilità del doppio femminile. Errani è convinta che il pubblico apprezzi questo formato, ma serva più promozione: “La gente ama guardare il doppio, ma spesso non conosce le giocatrici. Se si sapesse di più delle loro storie, sarebbe ancora più coinvolgente”. Un’opinione condivisa da Paolini, che ha riconosciuto come l’esperienza nel doppio abbia arricchito anche la sua carriera da singolarista: “Mi ha regalato grandi emozioni, e mi ha aiutato nel mio gioco”.
Il sogno continua
In una stagione segnata da impegni su più fronti, le due azzurre continuano a scrivere una storia fatta di perseveranza, chimica e talento. “Siamo obbligate a essere contente e felici qui a Parigi”, ha detto Jasmine con ironia e orgoglio. E a giudicare dal loro cammino, non potrebbe essere altrimenti. Domenica, sullo stesso campo dove hanno già scritto pagine memorabili, si giocheranno un’altra finale. Un’altra possibilità per imprimere il loro nome nella storia del Roland Garros.