Sinner e Musetti fanno sognare Panatta: “Una finale tutta italiana è una possibilità concreta”

Sinner e Musetti fanno sognare il tennis italiano: una finale tutta azzurra al Roland Garros è ora più che possibile. Panatta e Bertolucci commentano il momento storico.
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Un sogno a portata di mano

Il tennis italiano è a un passo da una pagina storica. Con Jannik Sinner e Lorenzo Musetti approdati alle semifinali del Roland Garros, l’idea di una finale tutta azzurra sul Philippe Chatrier non è più solo un auspicio, ma una concreta possibilità. A credere fermamente in questo scenario è Adriano Panatta, che nel podcast “La Telefonata” – condotto insieme a Paolo Bertolucci – si è detto “moderatamente ottimista”, sottolineando come “oggi Lorenzo vale i migliori al mondo, specialmente sulla terra” e come “Sinner può perdere solo da Alcaraz, e forse da Musetti, se in giornata”.

Sinner irraggiungibile per quasi tutti

La prestazione dominante di Jannik Sinner contro Alexander Bublik nei quarti di finale ha lasciato pochi dubbi sullo stato di forma del numero uno del mondo. Una prova di forza talmente netta da essere definita da Bertolucci una “passeggiata di salute”. Anche Panatta ha evidenziato la distanza tecnica tra i due: “Con Sinner non passi se non sei un giocatore solido e costante”.

Ma l’attenzione si concentra ora sulla sfida contro Novak Djokovic, una semifinale che mette di fronte due generazioni e due modi opposti di vivere il campo. Eppure, secondo Panatta, non ci sarà storia: “Djokovic contro Zverev poteva vincere, contro Jannik non ha chance”.

La chiave, secondo l’ex campione del Roland Garros, sta proprio nei limiti del serbo nel contenere un giocatore in questo stato di grazia. Zverev, descritto come “l’avversario ideale per Djokovic perché non sa variare il gioco”, è stato smontato pezzo per pezzo da entrambi i commentatori. Bertolucci, deluso, ha ammesso: “A fine terzo set l’ho mandato a quel paese, riesce a perdere anche questa partita”.

Musetti, il talento che incanta

Se da una parte Sinner appare inarrestabile, dall’altra Lorenzo Musetti rappresenta la bellezza del tennis istintivo, la poesia sulla terra rossa. Il carrarese, dopo una lunga fase di crescita e maturazione, sembra finalmente pronto a competere con i più grandi. “Vale i primi quattro al mondo”, ha affermato Panatta con convinzione.

Affrontare Carlos Alcaraz in semifinale non sarà semplice, ma le qualità tecniche e la sensibilità sulla superficie potrebbero fare la differenza. Per Panatta, “pensare a una finale tutta italiana non è campato in aria, è una possibilità concreta”. L’Italia del tennis, mai così in salute, vive un momento d’oro che ricorda addirittura “la Svezia dei tempi di Borg”, quando dominava la scena internazionale con un’intera generazione di talenti.

Un’occasione storica

L’entusiasmo è palpabile. Due italiani nelle semifinali di uno Slam, e per di più al Roland Garros, rappresentano una rarità e una gioia collettiva. Bertolucci ha riassunto perfettamente il sentimento diffuso: “Da appassionati italiani stiamo godendo come pazzi”.

I match in programma – Musetti alle 14, Sinner alle 19 – saranno seguiti con trepidazione da un’intera nazione. Non si tratta solo di sport, ma di un’occasione per scrivere un nuovo capitolo della storia del tennis italiano.

E se la finale tra Sinner e Musetti dovesse davvero concretizzarsi, sarebbe il coronamento di un sogno che inizia a sembrare sempre più reale.

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