Il derby vinto e la crescita mentale
Flavio Cobolli ha superato con determinazione uno degli ostacoli più insidiosi: un derby tutto italiano al Roland Garros contro Matteo Arnaldi. Un match intenso, combattuto fino all’ultimo scambio, in cui il giovane romano ha dimostrato una crescita significativa sul piano mentale. Dopo aver sprecato un match point nel tie-break del terzo set, Cobolli non si è lasciato abbattere, ma è tornato in campo più deciso che mai, lasciando un solo game all’avversario nella quarta frazione.
“Mi dispiace per il terzo set perché potevo chiuderla, ma lui ha alzato il livello e mi ha messo in difficoltà”, ha raccontato ai microfoni di Eurosport. “Sono contento di aver chiuso velocemente il quarto perché la partita stava diventando molto dura e fisica”.
Questa maturità ritrovata è il frutto di mesi di lavoro e costanza. Cobolli ha saputo rimanere concentrato anche nei momenti più delicati, affrontando ogni punto “come se fosse un match point”.
Un approccio leggero ma determinato
Cobolli è un ragazzo solare, sorridente, che affronta anche le sfide più grandi con la giusta leggerezza. Dopo il successo contro Arnaldi, si è presentato in conferenza stampa sereno e rilassato, scherzando sulla presenza della nonna scaramantica e sul supporto del suo team, guidato dal padre Stefano. “Le mie decisioni sono quasi sempre in accordo con loro. Alla fine devo solo giocare a tennis, e quello mi viene facile”, ha raccontato con disarmante semplicità.
Il supporto familiare, la fiducia nel proprio team e una chiara consapevolezza dei propri mezzi sono le chiavi della sua crescita. “Sto cercando di migliorare ogni settimana, soprattutto sulla prima di servizio. Quando entra, spesso vinco il punto. È una delle chiavi su cui sto lavorando di più”, ha spiegato.
La sfida con Zverev: rispetto, preparazione e voglia di sorprendere
Ora, davanti a lui, si staglia un ostacolo di quelli che fanno tremare i polsi: Alexander Zverev, finalista della scorsa edizione del Roland Garros. Cobolli sa bene con chi avrà a che fare. “Mi sono allenato con lui un paio di volte. È molto forte e lo rispetto tanto. Al meglio dei cinque set ha sicuramente un vantaggio, ma io non mi tirerò indietro”.
Anche se riconosce la superiorità del tedesco, l’italiano non parte già sconfitto. Anzi, affronta il match con la stessa filosofia che lo accompagna in campo: “Divertirmi è quello che mi riesce meglio”. Una frase semplice ma significativa, che racchiude la sua voglia di giocare senza pressioni, con la mente libera e il cuore leggero.
Cobolli, pur non essendo un amante dell’analisi video, si affida completamente ai consigli tattici del suo team per preparare la partita. “So più o meno cosa aspettarmi. Il mio team studierà il match, io cercherò di capirlo in campo. Ho le mie cartucce, e me le giocherò con serenità”.
Un ragazzo vero, che sogna in grande
Il pubblico del Roland Garros ha potuto apprezzare un Cobolli autentico, combattivo, con la grinta di chi non si arrende e il sorriso di chi ama quello che fa. Un ragazzo legato alle sue radici, alla famiglia e a una passione che trasuda da ogni colpo. “Oggi volevo vincere assolutamente”, ha detto dopo il derby vinto. E questa determinazione sarà fondamentale anche contro un avversario come Zverev.
Il match sarà sicuramente difficile, ma Flavio ha già dimostrato di saper combattere, di non lasciarsi schiacciare dalla pressione e di voler crescere partita dopo partita. E se riuscirà davvero a divertirsi, allora sarà anche pericoloso.