Un rullo compressore chiamato Coco
Coco Gauff non ha lasciato spazio alla sorpresa. Sul centrale del Roland Garros ha imposto il suo ritmo, la sua maturità e la sua forza mentale per spegnere in un’ora e dieci minuti il sogno di Lois Boisson, la wild card francese che aveva incantato tutti con un percorso straordinario fino alla semifinale. Il punteggio, 6-1 6-2, racconta una partita dominata sin dall’inizio dalla numero due del mondo, decisa a raggiungere la sua seconda finale parigina. Il pubblico dello Chatrier ci ha provato fino all’ultimo a spingere la sua beniamina, ma l’americana è rimasta “nel suo mondo”, come suggeriva anche l’ingresso in campo con le cuffie, concentrata e impermeabile al clima da bolgia.
Fine della corsa per la protagonista inattesa
Boisson, 22 anni, partita da numero 361 del mondo grazie a una wild card, ha vissuto due settimane da sogno. Ha eliminato avversarie ben più quotate, tra cui Jessica Pegula e Mirra Andreeva, mostrando un tennis coraggioso e un dritto incisivo, con effetti sopra la media anche rispetto alle top 50 del circuito. Ma contro Gauff, la realtà si è fatta sentire. La fatica accumulata nei turni precedenti ha pesato, e la francese è sembrata fin da subito in difficoltà: meno brillante nei movimenti, più fallosa, con scambi meno profondi rispetto al solito. Il primo set è volato via in 37 minuti, e nel secondo, nonostante un ultimo tentativo di rimonta con un break recuperato, la statunitense ha chiuso i giochi con lucidità e determinazione da veterana.
Boisson esce di scena a testa altissima, con quasi 300 posizioni guadagnate nel ranking, dove lunedì figurerà intorno alla 65ª posizione. Per lei, che ha tenuto incollati allo schermo milioni di francesi in cerca di un erede di Yannick Noah (ultimo trionfatore nazionale nel 1983), resta un’avventura che ha già il sapore della leggenda. L’applauso dello Chatrier, prolungato e commosso, ne è stato la prova più evidente.
Il destino di Gauff passa (di nuovo) da Sabalenka
Per Coco Gauff si tratta della seconda finale al Roland Garros, dopo quella persa nel 2022. E ironia della sorte, sarà proprio Aryna Sabalenka, la numero uno del mondo, a contenderle il titolo, la stessa che Gauff aveva battuto nella finale degli US Open per conquistare il suo primo Slam. Un bilancio in perfetto equilibrio tra le due (5-5), che promette scintille.
“Sapevo che era importante partire forte. Lois è una giocatrice incredibile, ha disputato un gran torneo e credo farà grandi cose in futuro. So che il pubblico voleva vederla vincere, ma lo volevo anche io”, ha dichiarato Gauff dopo la partita, con l’umiltà di chi conosce bene l’altalena emotiva dei grandi tornei.
In campo, però, è apparsa completamente padrona della situazione, imparando dagli errori del passato e gestendo con freddezza ogni possibile insidia. Anche quando Boisson ha provato a riaprire il secondo set, Gauff ha risposto da campionessa: nessuna esitazione, solo determinazione.
Ora la giovane americana, seconda nel ranking ma in costante crescita di autorevolezza, ha l’opportunità di chiudere un cerchio e bissare il trionfo Slam. Il match contro Sabalenka promette di essere uno dei più attesi dell’anno, tra due atlete all’apice della loro forza, con storie e stili diversi ma destini che tornano a incrociarsi sul palcoscenico più prestigioso.