I favoriti per la vittoria del Roland Garros

[tps_title]Alexander Zverev[/tps_title]

A Roma ha messo in difficoltà Nadal (ed è già tanto). Su terra quest’anno ha raggiunto semifinale a Monte Carlo, vinto a Monaco di Baviera e Madrid. Gli manca solo un grande risultato in uno Slam, e il Roland Garros fa proprio al caso suo, dato che ha dimostrato di avere i colpi per giocare al meglio su questa superficie e di essere cresciuto mentalmente, tanto da rimanere il pericolo numero uno per chiunque dopo la premiata ditta formata da Roger Federer e Rafael Nadal. Unica incognita? In un major non è mai andato oltre il quarto turno.

[tps_title]Dominic Thiem[/tps_title]

C’è davvero da chiedersi il perché? Terraiolo per eccellenza, sfoga al meglio tutta la sua potenza sull’ardente terra rossa, e quest’anno è stato l’unico a sconfiggere il numero uno di questa superficie, Rafa Nadal. Tra gli Slam ha dimostrato che il Roland Garros è quello più congeniale alle sue caratteristiche: a Parigi infatti, due anni fa e lo scorso anno ha raggiunto la semifinale, sconfitto in maniera netta prima da Novak Djokovic e poi da Rafael Nadal. Che sia l’anno buono? Questo non si sa, ma la scelta di giocare l’ATP 250 di Lione proprio una settimana prima del French Open potrebbe non rivelarsi saggia.

[tps_title]Fabio Fognini[/tps_title]

Scelta folle, di cuore, ma necessaria dopo l’ottimo Fognini visto a Roma. Il buon (si fa per dire) Fabio è l’unico ad aver rubato almeno un set a Nadal sul rosso assieme a Thiem e Zverev. E’ un dato importantissimo dal punto di vista mentale e soprattutto un segnale positivo: Fabio ha le qualità per far benissimo a Parigi e non dimentichiamo quel quarto di finale giocato proprio qui nel 2011 (si ritirò ancor prima di giocare contro Djokovic per  un problema fisico), anno in cui Fabio si affacciava al grande tennis. Ostacolo? Il possibile tabellone difficoltoso (con molti ex top 10 finiti sotto di lui) e, ovviamente, la testa.

[tps_title]Diego Schwartzman[/tps_title]

Sulla terra ci è nato e ci vive, il piccolo Diego. Sul rosso non ha fatto vedere nulla quest’anno, contrariamente a quanto si pensava, ma il Roland Garros potrebbe essere la sua occasione d’oro. E che occasione. Intanto, quest’anno ha raggiunto il massimo ranking in carriera ed è vicinissimo alla top ten. Che sia Parigi il momento in cui questo nanetto esplosivo di un metro e settanta ci farà vedere di che pasta è fatto contro i grandi? Difficile, ma tra gli outsider lui è da considerare in modo notevole. Non fosse in dubbio per quel fastidio rimediato agli Internazionali d’Italia, per noi ci sarebbe stato un altro argentino, ovvero Juan Martin Del Potro.

[tps_title]Novak Djokovic[/tps_title]

Nole sta tornando dopo le pessime performance sul cemento di Indian Wells e Miami e i primi tornei sul rosso. A Monte Carlo e Roma ha fatto intravedere molti strappi del vero Djokovic ed ha anche fatto preoccupare Nadal per un set nel quarto di finale agli Internazionali d’Italia. Il trionfo di due anni fa gli ha permesso di completare il suo Career Grand Slam, ma questo è l’unico dei quattro Major a non aver mai vinto due volte. Le motivazioni per Novak sono ampie anche per far vedere al mondo che è tornato ai livelli che gli competono.

[tps_title]Rafael Nadal[/tps_title]

Spiegare sarebbe inutile. E’ il re di Parigi dal 2005: solo due sono stati i giocatori in grado di batterlo al Roland Garros, e sono Robin Soderling e Novak Djokovic. Nel 2009 lo svedese lo sconfisse per poi capitolare in finale contro Roger Federer e il serbo vanta due vittorie contro Rafa nel 2015 e nel 2016. Poi, sempre il nome del maiorchino nell’albo d’oro del secondo Slam dell’anno. Anche quest’anno sarà caccia a Nadal, chi può impensierirlo sul serio? Nessuno verrebbe da dire, ma la legge dei grandi numeri potrebbe confermarsi ancora.

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