Jannik Sinner nella leggenda: 29 set consecutivi vinti negli Slam e una finale da sogno al Roland Garros

Jannik Sinner entra nella leggenda del tennis con 29 set consecutivi vinti nei Grand Slam. Il talento azzurro raggiunge la finale del Roland Garros da imbattuto: sfiderà Carlos Alcaraz in uno scontro generazionale storico.
Jannik-Sinner[1]

Una marcia inarrestabile verso la storia

Jannik Sinner continua a riscrivere la storia del tennis. Con la vittoria su Novak Djokovic nella semifinale del Roland Garros 2025, il tennista altoatesino ha messo a segno un’impresa che lo proietta nel gotha di questo sport: 29 set consecutivi vinti nei tornei del Grande Slam. Un risultato che lo accomuna a giganti come Rafael Nadal (2017) e Novak Djokovic (2023), e che lo avvicina ai record assoluti detenuti da Roger Federer (36 set tra il 2006 e il 2007) e John McEnroe (35 nel 1984).

La striscia è iniziata già all’Australian Open, dove Sinner aveva ceduto solo due set – uno a Schoolkate e uno a Holger Rune – prima di iniziare il suo percorso impeccabile. Ora, dopo aver dominato anche sulla terra parigina senza perdere un solo set, il numero uno d’Italia si presenta all’atto finale del Roland Garros in una forma psicofisica stellare.

Un campione di continuità e precocità

Il match contro Djokovic ha avuto il sapore dello scontro generazionale. Sinner ha superato il serbo con una solidità mentale e tecnica impressionanti, e con questa vittoria ha firmato l’ottava finale consecutiva nei tornei a cui ha partecipato – una striscia di successi che solo il miglior Djokovic del 2015-2016 era riuscito a raggiungere.

Non è solo questione di costanza: a 23 anni e 282 giorni, Sinner è diventato il più giovane tennista dai tempi di Ivan Lendl (1982) a centrare questo traguardo, e il suo nome figura ora accanto a quelli dei Fab Four – Federer, Nadal, Djokovic e Murray – per le tre finali Slam consecutive disputate nel nuovo millennio. Un’impresa che sottolinea la statura raggiunta da questo atleta, sempre più simbolo della nuova era tennistica.

L’eredità dei grandi e la nuova rivalità con Alcaraz

Sinner non è solo protagonista di una stagione eccezionale: sta incarnando la transizione generazionale del tennis mondiale. La sua finale al Roland Garros 2025 lo vedrà opposto a Carlos Alcaraz, in quello che si preannuncia come il primo vero duello ai vertici tra tennisti nati negli anni 2000. Un simbolo del declino della generazione degli anni ’90, che non è mai riuscita a imporsi con la stessa continuità.

Con 20 partite di fila vinte negli Slam, al pari di leggende come Björn Borg e John McEnroe, Sinner è già un caso di studio. Eppure, come sottolineano i numeri, ciò che colpisce maggiormente è l’incredibile capacità di mantenere un livello costante su superfici diverse, adattandosi di volta in volta senza mai perdere concentrazione o intensità.

Oltre le statistiche: la maturità di un campione

Questi risultati non sono frutto del caso, né di fortunate circostanze. Sinner ha dimostrato una crescita esponenziale, soprattutto sul piano mentale. Dopo il caso Clostebol e i tre mesi di squalifica, il campione azzurro è tornato più forte di prima, determinato a lasciare il segno nei grandi appuntamenti. La sua evoluzione si misura nella gestione dei momenti chiave, nella freddezza con cui affronta i match decisivi, e nella capacità di imporsi contro ogni tipo di avversario.

Il tennis moderno, più competitivo e profondo che mai, non ammette distrazioni. Eppure, Sinner continua a camminare come un gigante, capace di imporsi con disarmante naturalezza nei palcoscenici più difficili. La finale di Parigi, contro un altro astro nascente come Alcaraz, sarà un nuovo crocevia. In palio non c’è solo un titolo, ma la conferma definitiva che l’era di Sinner è davvero iniziata.

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