A pochi giorni dal suo debutto al Roland Garros 2025, Jannik Sinner si è presentato in conferenza stampa con il consueto mix di umiltà e determinazione che lo contraddistingue. Fresco del titolo di numero uno del ranking ATP, l’altoatesino ha preferito non cavalcare l’onda dell’entusiasmo, scegliendo invece la via della cautela. “Sono molto felice di essere qui. Non ci sono miracoli. Serve tempo”, ha esordito con sincerità, gettando acqua sul fuoco delle aspettative che lo vedono protagonista assoluto della stagione sulla terra.
Sinner arriva a Parigi dopo tre mesi di stop e con il rientro in campo recente al Masters 1000 di Roma, dove ha stupito raggiungendo la finale. Un risultato che ha rappresentato un importante banco di prova, ma che lo stesso Jannik invita a leggere con lucidità: “Fare finale dopo essere tornato nel circuito è stato fantastico, ma ci sono molte cose da migliorare. Abbiamo visto che posso crescere su alcuni aspetti, e nei tornei dello Slam tutto è diverso”.
In particolare, ha evidenziato quanto il passaggio da partite su tre set a quelle su cinque possa rappresentare una difficoltà in più: “Sarà una grande sfida, ma anche un’opportunità per capire dove sono adesso. Vediamo come risponderà il mio corpo”.
Il lavoro degli ultimi giorni si è concentrato su dettagli specifici: “Ci stiamo allenando molto bene, abbiamo lavorato molto sugli spostamenti e sulla palla. Sto cercando il giusto feeling”, ha spiegato ai microfoni di Sky Sport.
Molto interessante anche la riflessione sul ruolo delle statistiche nel suo approccio al tennis. Sinner ha ammesso di essere un attento osservatore dei dati, utili a completare le sensazioni in campo: “Le statistiche sono molto importanti. Dopo tre mesi senza partite, non avevo feedback su come stessi colpendo la palla, se mi muovevo bene… Ora abbiamo un’immagine più chiara, che ci permette di lavorare su tanti aspetti”.
Una mentalità scientifica, ma sempre accompagnata dall’istinto: “Quando siamo in campo, giochiamo in base a come ci sentiamo. Non ci sono seconde opportunità: bisogna sempre trovare una soluzione”.
Inevitabile, alla vigilia dell’ultima possibile apparizione di Rafael Nadal al Roland Garros, una domanda sul fuoriclasse maiorchino. Le parole di Sinner sono state piene di stima e riconoscenza: “È il tennista più vincente su questa superficie. Il suo modo di muoversi, il posizionamento in campo, l’uso del top spin… tutto era perfetto. Ma soprattutto, la sua forza mentale. Ci ha insegnato che si può essere umili e allo stesso tempo grandissimi. È un modello da seguire”.
Jannik ha raccontato di aver avuto il privilegio di allenarsi più volte con Nadal, definendolo “esattamente come lo vedete: non finge nulla”. Un omaggio sentito che si unisce alla gratitudine per aver potuto vivere “l’era di Rafa, Roger e Novak”.
Il sorteggio ha riservato a Sinner un esordio complicato contro Arthur Rinderknech, giocatore francese che potrà contare sull’appoggio del pubblico. Jannik, però, non sembra preoccupato: “So che sarà diverso rispetto a Roma, ma è normale. Anche negli US Open tifano per gli americani. A Roma c’era un’atmosfera incredibile perché sono italiano. Qui l’energia sarà diversa, ma va bene così”.
Non solo campo. Sinner ha recentemente lanciato un canale YouTube per permettere ai tifosi di conoscerlo meglio. “In campo sembro molto serio, ma fuori mi piace scherzare, ridere. Voglio far capire che non sono una macchina: sono un ragazzo normale”, ha raccontato con un sorriso.
Un’idea che rafforza il legame con i fan, mostrando il dietro le quinte della vita di un tennista professionista e il lavoro quotidiano necessario per restare al vertice.
Pur consapevole del suo status, Sinner tiene i riflettori lontani. Sul favorito a Parigi non ha dubbi: “Il favorito è Alcaraz: ha vinto qui l’anno scorso, ha conquistato due Masters 1000, è arrivato in finale a Barcellona. Se dovessi affrontarlo sarebbe un bel problema da avere. Ma ora devo pensare a me stesso”.
Una dichiarazione che ben riassume lo spirito di Jannik: testa bassa, lavoro duro e tanto realismo. A Parigi, l’Italia del tennis può sognare, ma Sinner lo fa con i piedi ben piantati sulla terra rossa.
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