Una prestazione senza storia
Al terzo turno del Roland Garros 2025, Jannik Sinner ha dato vita a una delle sue performance più travolgenti della stagione, demolendo Jiri Lehecka con un secco 6-0, 6-1, 6-2 in appena un’ora e 34 minuti di gioco. Il pubblico del Court Suzanne-Lenglen ha assistito a un dominio assoluto, tanto che il primo game conquistato dal ceco – dopo ben 55 minuti – è stato accolto da una divertita standing ovation.
Sinner ha imposto un ritmo insostenibile fin dai primi scambi, lasciando poco o nulla all’iniziativa dell’avversario. In tribuna, a godersi lo spettacolo, anche Adriano Panatta, che al termine dell’incontro non ha nascosto il proprio entusiasmo.
Panatta tra elogio e ironia
Con il suo stile inconfondibile, Panatta ha definito la prestazione dell’altoatesino “impressionante e imbarazzante”, precisando che si trattava di un imbarazzo rivolto agli avversari: “Non c’è altro da dire”, ha aggiunto. Un commento che racchiude la meraviglia di chi, da ex campione, riconosce la grandezza di un talento fuori dal comune.
Panatta ha anche colto l’occasione per riportare alla memoria un celebre episodio del passato. Era il 1978, proprio al Roland Garros, quando Björn Borg inflisse a Corrado Barazzutti un durissimo 6-0, 6-1, 6-0 in semifinale. “Io avevo perso nei quarti”, ha raccontato Panatta, “e il giorno prima andai da Bjorn e gli dissi: ‘Domani giochi contro Barazzutti’. E lui: ‘È un giocatore forte’. ‘Certo – gli dissi – specie sulla terra battuta. E sai che cosa mi ha detto? Che domani ti prende a calci nel sedere..’. Bjorn mi guardò perplesso. ‘Ah, sì, ha detto così? Vedremo…’”. Un aneddoto che, tra sorrisi e nostalgia, sottolinea il senso di déjà-vu vissuto dagli spettatori durante l’incontro di Sinner.
Un Sinner in continua evoluzione
Dietro questa crescita esponenziale c’è un lavoro minuzioso e costante. Il preparatore atletico Marco Panichi ha spiegato come Jannik cerchi sempre la perfezione: “Se voleva dargli 6-0? Ma Jannik vuole sempre vincere così”. Un atteggiamento confermato anche dal coach Simone Vagnozzi, che ha commentato con un sorriso: “Se volevamo fare in fretta per la partita, be’, per quello io sono contento”.
Tra le novità più evidenti del gioco di Sinner c’è la nuova posizione con cui attende il servizio, leggermente obliqua rispetto al passato: un accorgimento studiato per migliorare lo split step e la reattività in risposta. Una modifica introdotta già durante gli Internazionali di Roma e che sta dando i suoi frutti.
Chi può fermarlo?
Con una tale condizione psicofisica e un tennis così dominante, la domanda che aleggia tra gli addetti ai lavori è una sola: chi può mettere davvero in difficoltà il numero uno del mondo? Panatta ha lasciato intendere che Carlos Alcaraz potrebbe essere l’unico in grado di spezzare questa corsa: “Mah, forse Alcaraz. Certo, Lehecka per lui è un avversario ideale, lo mette in palla. Serve qualcuno che faccia qualcosa di diverso… magari Draper?”
Il prossimo ostacolo sarà Andrey Rublev, già battuto sei volte su nove nei precedenti scontri diretti. Sinner ha vinto due degli ultimi tre incontri sulla terra, ma l’unico successo del russo sul rosso risale proprio al Roland Garros 2022, quando l’italiano fu costretto al ritiro.
Il messaggio lanciato da Jannik Sinner a Parigi è chiaro: è lui l’uomo da battere. La potenza, la precisione, la lucidità tattica e una condizione fisica straripante fanno dell’azzurro un avversario temuto da tutti. E se persino un’icona come Panatta si lascia andare a un “imbarazzante” pieno di ammirazione, allora forse siamo davvero di fronte a qualcosa di speciale.