La nascita di una favola sportiva
Ci sono momenti in cui lo sport smette di essere solo competizione e si trasforma in leggenda. È quanto accaduto al Roland Garros 2025, quando una giovane tennista francese, sconosciuta al grande pubblico fino a pochi giorni fa, ha compiuto un’impresa destinata a rimanere nella memoria collettiva del tennis. Loïs Boisson, 22 anni e numero 361 del ranking mondiale, ha battuto in tre set Jessica Pegula, attuale numero 3 del mondo, accedendo ai quarti di finale del suo primo Slam in carriera.
Un match indimenticabile
Sul centrale Philippe Chatrier, Boisson ha inizialmente sofferto l’esperienza e la potenza dell’americana, perdendo il primo set 6-3. Il pronostico sembrava rispettato. Ma nella seconda frazione, spinta dall’entusiasmo del pubblico di casa e da una ritrovata fiducia, la giovane francese ha cambiato marcia. Con un tennis brillante fatto di dritti precisi, smorzate chirurgiche e una mobilità sorprendente, ha rovesciato l’inerzia del match vincendo 6-4.
Nel terzo set, la tensione è salita alle stelle. Pegula ha tentato di ristabilire il controllo, ma ha trovato dall’altra parte della rete una Boisson sempre più sicura, capace di trovare colpi impossibili nei momenti più caldi. Quando ha chiuso il match sul 7-5 con un diritto vincente, il centrale è esploso in un boato: La Marsigliese cantata da 15.000 persone, le lacrime di Boisson, l’abbraccio con il suo team hanno siglato un momento epico per il tennis francese.
Una scalata inaspettata
Solo un mese fa, Boisson non aveva mai vinto una partita ufficiale nel circuito maggiore. La sua prima vittoria è arrivata a Rouen ad aprile, e da lì è partita un’ascesa fulminea culminata in questo trionfo parigino. Inserita nel tabellone grazie a una wild card della FFT, Boisson ha saputo sfruttare al massimo l’opportunità concessale. “Mi hanno dato la possibilità di giocare qui, e sto cercando di vincere più partite possibile. Se me lo avessero detto due settimane fa, non ci avrei mai creduto”, ha dichiarato emozionata dopo la vittoria.
La sua carriera è stata a lungo frenata da gravi problemi fisici, in particolare a un ginocchio, che l’hanno tenuta lontana dal circuito per mesi. Solo a partire da febbraio ha iniziato a sentirsi nuovamente competitiva. Da allora, partita dopo partita, ha ritrovato ritmo, fiducia e condizione: “Più gioco, più mi sento bene. Oggi il mio braccio era rilassato, ho commesso meno errori e alla fine ho fatto il colpo decisivo”, ha raccontato.
Il segreto? L’amore per la terra rossa
Una delle chiavi del suo successo è il feeling con la terra battuta. Boisson ha raccontato di aver cominciato a giocare su questa superficie fin da piccola, e di sentirla come casa: “La mia parte preferita della stagione è proprio quella su terra. Il mio gioco si adatta perfettamente: più gioco, meglio mi sento”. Questo legame tecnico ed emotivo con la superficie le ha permesso di esprimersi al meglio proprio nella cornice più prestigiosa di tutte: il Roland Garros.
Il prossimo capitolo: Andreeva
Adesso la attende un nuovo test: affrontare ai quarti la giovane russa Mirra Andreeva, in quello che si preannuncia come un affascinante derby generazionale tra due delle promesse più brillanti del tennis femminile. Boisson è consapevole della sfida: “Lei varia molto i colpi ed è solida da entrambi i lati. Sarà dura, ma non cambierò il mio piano di gioco”.
Qualunque sarà l’esito, Loïs Boisson ha già lasciato il segno. Ha trasformato una wild card in una dichiarazione di talento, tenacia e coraggio. In un’epoca di pronostici algoritmici e classifiche inflessibili, ha ricordato a tutti che la magia dello sport è ancora viva.