Musetti dopo la vittoria su Galan: “La mia mentalità è provare a battere ogni avversario”

Lorenzo Musetti vola al terzo turno del Roland Garros con una ritrovata fiducia e una stagione straordinaria sulla terra battuta. Scopri cosa ha detto e perché può arrivare lontano.
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Una nuova consapevolezza per puntare in alto

Lorenzo Musetti sta vivendo il miglior momento della sua carriera e il Roland Garros sembra essere lo scenario perfetto per dimostrarlo. Dopo una solida vittoria su Daniel Elahi Galan, il tennista carrarino ha conquistato l’accesso al terzo turno dello Slam parigino, pronto ad affrontare l’argentino Mariano Navone. Oggi Musetti non è solo uno dei volti più promettenti del tennis italiano, ma anche il numero 7 del ranking mondiale, forte di una nuova maturità tecnica e mentale che si riflette nei risultati.

Fiducia, solidità e ambizione: il nuovo Musetti

Il 2025, per il toscano, è finora un anno da incorniciare. Nessun italiano prima di lui era mai riuscito a raggiungere almeno le semifinali nei tre Masters 1000 sulla terra battuta — Monte Carlo, Madrid e Roma — nello stesso anno. Un traguardo storico che testimonia un evidente cambio di passo: “Ho ambizioni maggiori. La mia mentalità è: provare a battere ogni avversario”, ha dichiarato con convinzione.

Nell’intervista post partita sul campo Simone Mathieu, Musetti ha sottolineato quanto le condizioni di gioco non fossero semplici, soprattutto a causa del vento. Ma ciò non ha impedito all’azzurro di rimanere concentrato e mettere in campo un tennis solido: “Oggi non era facile giocare, anche per via del vento. Sono rimasto lì, ho giocato una partita solida, quello che serviva”.

Il clic mentale che ha fatto la differenza

Dietro il salto di qualità di Musetti non ci sono solo i risultati, ma anche una profonda trasformazione interiore. “Consapevolezza è stata la parola chiave di questo mese. Entro in campo sapendo di poter battere chiunque, prima mi mancava”, ha spiegato in conferenza stampa. È un Musetti più maturo, che ha aggiunto alla naturale imprevedibilità del suo gioco una nuova costanza e serenità mentale. “Tutto frutto di un clic che c’è stato, ma anche di un buon lavoro quotidiano”.

Il turning point? La finale raggiunta a Montecarlo: “Da lì è scattato qualcosa dentro. Ho recuperato un set in ogni match e molte volte ero vicino a perdere. Mi sentivo un altro giocatore nella routine giornaliera”. Un cambiamento che ha avuto riflessi immediati anche nei tornei successivi, come ha dimostrato con le semifinali a Madrid e Roma.

Uno sguardo al futuro (e anche al calcio)

Ora l’obiettivo dichiarato è superare gli ottavi di finale, soglia mai oltrepassata finora a Parigi: “Spero che questo possa essere l’anno giusto”. Musetti non si nasconde, sa di avere le carte in regola per andare avanti nel torneo. E nel frattempo, da tifoso della Juventus, non manca di commentare con ironia e sportività anche la finale di Champions in arrivo: “Sabato tiferò per l’Inter, hanno giocato bene contro il Barcellona. Tenterò di guardarla”.

Un Musetti da top player

Con una ritrovata fiducia nei propri mezzi, una stagione sul rosso eccezionale e una nuova stabilità emotiva, Lorenzo Musetti si candida ad essere uno dei grandi protagonisti di questo Roland Garros. Se riuscirà a mantenere questo livello di gioco e concentrazione, Parigi potrebbe davvero diventare teatro di un’impresa tutta italiana.

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