Musetti si racconta: “Ora gioco meglio perché sono padre”. Agli ottavi del Roland Garros, tra maturità e felicità

Un traguardo importante sul campo e nella vita

Lorenzo Musetti conquista con determinazione l’accesso agli ottavi di finale del Roland Garros 2025, superando l’argentino Mariano Navone in quattro set (4-6, 6-4, 6-3, 6-2). Ma il vero successo del tennista toscano non è solo nei numeri, bensì nella crescita personale che traspare dalle sue parole dopo il match. Tra riflessioni tecniche e confessioni intime, Musetti mostra il volto di un atleta sempre più consapevole e maturo, spinto da una nuova serenità: la paternità.

Una partita iniziata male, ma vinta con intelligenza

Il match contro Navone non era cominciato nel migliore dei modi. “Oggi c’erano condizioni completamente diverse rispetto agli scorsi giorni, la palla non rimbalzava molto e fisicamente ho faticato a trovare il ritmo giusto”, ha ammesso Musetti. L’inizio in salita, però, è stato superato grazie a una gestione lucida del gioco e a un progressivo miglioramento mentale e fisico: “Poi un po’ alla volta ho iniziato a sentirmi sempre meglio e a giocare sempre meglio e ora sono davvero orgoglioso se penso a come sono riuscito a vincerla”.

L’azzurro ha evidenziato anche un’evoluzione nella lettura del gioco e nella capacità decisionale: “Ho messo un po’ d’ordine nel caos che prima era presente nel mio tennis. Per qualcuno che ha tante armi, come me, è facile scegliere quella sbagliata. Questo processo richiede tempo, soprattutto per il mio tipo di personalità”. E oggi, Musetti sembra aver trovato il giusto equilibrio tra istinto e razionalità.

L’effetto della paternità: meno caos, più gioia

Ma è fuori dal campo che si nasconde la chiave del cambiamento. Il ventiduenne di Carrara ha raccontato con emozione come diventare padre abbia rivoluzionato la sua vita. “Ero piuttosto spaventato quando Veronica è rimasta incinta. Durante la gravidanza è stato probabilmente il momento peggiore: avevo così tanti pensieri su come avrei potuto riuscire a essere un buon padre, un esempio dentro e fuori dal campo”.

La nascita del piccolo Ludovico ha però trasformato quelle paure in forza. “Poi, quando Ludovico è nato, tutto è diventato davvero naturale. Ho sentito che tutte le cose stavano andando al posto giusto. Ho iniziato a giocare meglio, a fare meglio, a divertirmi di nuovo”. Un cambiamento profondo, che ha dato nuova linfa anche alla sua carriera agonistica.

E ora, un’altra lieta notizia accompagna questo momento d’oro: “Stiamo vivendo un altro momento speciale: Veronica è di nuovo incinta. Sono davvero felice. Ovviamente ora il focus è qui a Parigi, ma vedere la pancia crescere mi riempie di gioia”.

La top 10, un traguardo vissuto con equilibrio

L’ingresso nella top 10 mondiale ha rappresentato un punto di svolta anche sul piano psicologico. “Sento la pressione da top 10 in maniera positiva. Approccio i tornei con vibrazioni felici e orgogliose. È il più grande traguardo della mia carriera”, ha affermato. E i numeri parlano chiaro: Musetti è il terzo giocatore nato dopo il 2000 a raggiungere almeno 75 vittorie sulla terra battuta, alle spalle solo di Carlos Alcaraz e Sebastian Baez.

Ma nonostante i risultati, il tennista sa bene che il percorso di maturazione è ancora in corso. “Ero troppo di fretta, troppo nervoso. Mi lamentavo troppo. È qualcosa che non voglio più fare. Fa parte di me, ma devo accettarlo e lavorarci”, ha confessato con lucidità.

Un Musetti nuovo, tra consapevolezza e ambizione

Lorenzo Musetti si presenta a Parigi non solo come uno dei giocatori più talentuosi del circuito, ma anche come un giovane uomo che ha imparato a conoscersi e a gestire le proprie emozioni. Il tennis, per lui, non è solo tecnica o fisicità, ma anche equilibrio, affetti e nuove responsabilità. La paternità gli ha dato una nuova prospettiva e oggi, più che mai, sembra pronto a scrivere un capitolo importante della sua carriera.