Un inizio complicato, ma il finale è da campione
Lorenzo Musetti si qualifica per gli ottavi di finale del Roland Garros per la terza volta in carriera, superando in rimonta l’argentino Mariano Navone in un match difficile, segnato da numerosi errori da entrambe le parti ma anche da una crescente dimostrazione di solidità mentale e tecnica. Il punteggio finale — 4-6, 6-4, 6-3, 6-2 — racconta solo in parte una sfida che ha messo in luce la capacità del carrarino di reagire ai momenti negativi e di emergere alla distanza, quando il livello si è alzato.
Il match si è giocato in poco meno di tre ore e mezza, e ha rappresentato il primo vero ostacolo di peso per l’azzurro in questa edizione del torneo parigino. Un test che Musetti ha superato con determinazione, pazienza e un tennis che, pur non essendo sempre scintillante, si è rivelato efficace nei momenti chiave.
L’inizio in salita e la svolta nel secondo set
Il primo set è stato segnato da numerose incertezze per Musetti. “Un diesel ad entrare in partita”, come spesso accade, il toscano ha faticato ad imporsi fin dai primi scambi. Dopo aver subito un break in apertura, ha provato a rientrare in partita ma ha dovuto fare i conti con un Navone aggressivo e propositivo, capace di comandare gli scambi e mettere in difficoltà l’azzurro. Un momento chiave è stato un pallonetto dell’argentino che ha colpito la riga sul 30-30 del settimo game: Musetti si è fermato, perdendo il punto e subendo il break decisivo per il 6-4.
Anche il secondo set è iniziato con un break subito, ma da lì in poi si è vista un’altra versione del finalista di Monte Carlo. Dopo essere andato sotto 2-0, Musetti ha lentamente ritrovato fiducia, precisione e solidità. Il game che ha segnato la svolta è arrivato sul 5-4 per l’azzurro: Navone, in battuta, ha sbagliato una volée semplice sul set point, consegnando il parziale all’italiano.
Il dominio nella seconda metà dell’incontro
Nel terzo set, Musetti ha confermato i segnali di crescita. Ancora una volta sotto di un break, ha mantenuto calma e lucidità, reagendo con un parziale di sei game a due. Il gioco dell’argentino ha iniziato a perdere consistenza, in particolare con il rovescio lungolinea, arma che fino a quel momento gli aveva permesso di tenere testa agli scambi più lunghi.
La svolta fisica e mentale è diventata evidente nel quarto parziale: “Finalmente tutte le componenti cominciano a funzionare”. Musetti ha mostrato una padronanza sempre più chiara del campo, ha allungato 2-0 e poi 5-1, lasciando a Navone solo le briciole. L’argentino ha cominciato ad accusare la fatica e a sbagliare con frequenza, mentre l’italiano ha chiuso con sicurezza per 6-2.
Un passaggio del turno che vale fiducia
Con questa vittoria, Musetti torna agli ottavi di finale del Roland Garros dopo due anni: l’ultima volta era stato eliminato da Carlos Alcaraz. Stavolta, il suo prossimo avversario sarà il vincente tra Holger Rune e Quentin Halys. Ma al di là del tabellone, ciò che resta è la prova di maturità offerta dal carrarino: la capacità di soffrire, gestire il nervosismo iniziale e ribaltare un match complesso è ciò che distingue un talento da un vero protagonista del tennis mondiale.