Panatta incorona Sinner: “Mette paura, vuole distruggere gli avversari”

Adriano Panatta analizza Sinner al Roland Garros: "Mette paura, vuole distruggere gli avversari". Le dichiarazioni dell'ex campione su Jannik e Cobolli.
Adriano Panatta alla conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa di Banca Generali "Un Campione per Amico" presso il Circolo del Tennis Parioli, Roma, 9 maggio 2022. ANSA/FABIO CIMAGLIA

Il viaggio parigino di una leggenda

Adriano Panatta ha scelto Parigi per una trasferta speciale. L’ex campione di Davis si è concesso una gita di piacere nella capitale francese, ma con un obiettivo preciso: osservare da vicino i nuovi fenomeni del tennis italiano durante il Roland Garros. Una missione che gli ha regalato sensazioni indimenticabili, condivise poi nel tradizionale appuntamento del podcast “La telefonata” insieme a Paolo Bertolucci.

Sinner, un alieno in terra rossa

Le parole di Panatta su Jannik Sinner sono un concentrato di ammirazione e stupore. L’osservazione dal vivo del numero uno al mondo ha confermato tutte le sensazioni dell’ex campione romano: “Io ti devo confessare una cosa. Jannik l’ho visto già altre volte ma stavolta a pochi metri dal campo me ne sono resto conto in modo ancora più chiaro. Sinner mette veramente paura: lui non vuole solo vincere ma ti vuole proprio menà, ti vuole gonfià, ti vuole distruggere”.

Il match contro Lehecka è stato emblematico di questa superiorità schiacciante. “Lehecka poverino, mi ha fatto una tenerezza che non puoi capire, è tre categorie sotto Jannik. Lui è proprio su un altro pianeta perché questi avversari qui giocano con un braccio di ghisa. Non hanno sensibilità”, ha proseguito Panatta con il suo caratteristico linguaggio colorito.

L’arma segreta: la racchetta tecnologica

Oltre al talento naturale, Panatta ha individuato un fattore tecnico determinante nel successo di Sinner. L’evoluzione tecnologica delle racchette moderne rappresenta un vantaggio competitivo enorme: “Io ho capito che, al di là del fatto che è un fenomeno, lui ha anche un valore aggiunto che gli regala la racchetta con la quale gioca. Diciamocelo, è un’arma letale. La palla non esce in maniera normale ma con un effetto fionda con le corde tese”.

Una riflessione che sottolinea quanto il tennis moderno sia cambiato rispetto ai tempi d’oro di Panatta: “È impressionante come ormai questi tennisti abbiano un’arma vera in mano: l’effetto del colpo sulla palla è clamoroso rispetto ai nostri tempi”.

Bertolucci e la profezia sul dominio di Sinner

Paolo Bertolucci ha rincarato la dose con una dichiarazione ancora più netta: “Jannik lui batte tutti con una tazzina di tè in mano, è questa la verità. C’è solo Alcaraz che può ostacolarlo, per gli altri non c’è alcuna speranza”. Una considerazione che fotografa perfettamente la gerarchia attuale del tennis mondiale, dove solo lo spagnolo sembra in grado di impensierire l’azzurro.

Cobolli, il futuro è nelle sue mani

L’analisi dei due ex campioni si è estesa anche a Flavio Cobolli, il 23enne romano che sta scalando la classifica ATP fino alla 23ª posizione. Le valutazioni sono positive ma realistiche: “Flavio gioca bene ed è un bravo ragazzo. Però per arrivare in alto deve fare ancora un piccolo salto, è ancora lontano dai livelli di Zverev”.

Panatta ha individuato i punti di forza e le aree di miglioramento del giovane romano: “Flavio secondo me potrebbe entrare in Top10 entro un paio d’anni ma deve migliorare un po’ di più l’aspetto tattico e anche il servizio visto che non cerca mai l’ace ma il kick. Però ha la gamba da giocatore di calcio, fisicamente è molto preparato e mentalmente è maturato”.

La profezia finale è carica di ottimismo: “Vedrai quante soddisfazioni ci darà nei prossimi due anni”.

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