Un’occasione sfumata sotto il sole di Parigi
Jasmine Paolini lascia il Roland Garros 2025 con il cuore spezzato e gli occhi lucidi, eliminata agli ottavi di finale da Elina Svitolina al termine di un match intenso e ricco di colpi di scena. A renderlo ancora più amaro, il fatto che si trattasse di una rivincita mancata dopo la sconfitta subita dalla stessa avversaria all’Australian Open. Eppure, per lunghi tratti del match, l’azzurra sembrava padrona del campo.
Avanti 6-4, 4-1 e poi 5-3 nel secondo set, Paolini ha avuto tre match point a disposizione per chiudere. Ma l’ucraina, mai doma, è riuscita a rientrare in partita, spingendo il secondo set al tie-break e vincendolo 8-6. A quel punto l’inerzia si è ribaltata. Nel terzo set, concluso 6-1 in favore di Svitolina, la toscana ha ceduto sia fisicamente che mentalmente.
“Dovevo restare lucida, ma è stato difficile”
In conferenza stampa, Paolini ha mostrato tutta la sua frustrazione e tristezza per l’esito della partita. “È una sconfitta molto dura”, ha ammesso, “ho avuto le mie chance, ma lei ha giocato meglio nei momenti importanti. Accettarlo non è facile, ma fa parte del tennis”.
Uno dei momenti più delicati del match è stato il secondo match point fallito con un errore di rovescio: “Forse avrei potuto giocarlo meglio”, ha detto. “A volte basta un punto, se la palla fosse passata e lei avesse sbagliato, ora parleremmo di un’altra partita”.
Il rammarico più grande: il terzo set
Sorprendentemente, però, Paolini non attribuisce il massimo rammarico ai match point sprecati nel tie-break, ma al crollo mentale e tecnico del terzo set. “Mi dispiace di più per come ho affrontato il terzo set che per il tie-break. Ho fatto errori stupidi, e non sono riuscita a rimanere lì mentalmente. Lei ha iniziato forte, ma io sono calata troppo”.
Nonostante il caldo crescente e l’intensità del match, la toscana ha escluso problemi fisici: “Non mi sentivo malissimo, ma perdere un set così ti toglie tanto anche mentalmente. Dovevo restare aggrappata alla partita, invece ho perso lucidità nei momenti chiave”.
Una sfida ad alto livello, ma con un finale amaro
Il match tra Paolini e Svitolina è stato di altissimo livello per almeno due set, secondo la stessa azzurra, che ha riconosciuto i meriti dell’ucraina: “Rispetto all’Australia, qui abbiamo giocato meglio. Lei è sempre aggressiva e concede poco. Volevo esserlo anch’io, e per due set ci sono riuscita. Ma a volte, anche se dai il massimo, non basta”.
Nonostante l’uscita anticipata rispetto alla finale raggiunta nel 2024, Paolini si è mostrata determinata a non abbattersi, accettando con sportività la superiorità della rivale in un momento cruciale: “Lei è una grande giocatrice, ha giocato meglio di me nelle situazioni importanti. È tennis, a volte succede”.
La delusione è evidente, ma dalle parole di Paolini emerge anche una consapevolezza nuova, quella di chi ha lottato ad armi pari con una delle tenniste più solide del circuito. Una consapevolezza che potrebbe rivelarsi preziosa per le prossime sfide della stagione.