Inizio promettente, poi il crollo: Paolini dice addio a Parigi
Si ferma agli ottavi di finale l’avventura di Jasmine Paolini al Roland Garros 2025, battuta in rimonta dall’ucraina Elina Svitolina con il punteggio di 4-6 7-6(8) 6-1. Una partita dalle tinte drammatiche, soprattutto per l’azzurra, che ha accarezzato il sogno della vittoria con tre match point tra il secondo set e il tie-break, ma non è riuscita a chiudere i conti. Alla fine, a prevalere è stata l’esperienza e il coraggio di Svitolina, brava a restare aggrappata alla partita nei momenti più difficili.
Primo set da manuale: Jasmine impone il suo ritmo
La partenza di Paolini è stata brillante. Ordinata, aggressiva e lucida nel cercare di evitare il temibile dritto dell’ucraina, Jasmine ha costruito scambi pazienti e ben pensati, martellando il rovescio di Svitolina e trovando spesso soluzioni vincenti. Dopo aver strappato il servizio all’avversaria, l’azzurra ha gestito con maturità i turni di battuta, chiudendo il primo parziale 6-4 con un colpo a spiazzare l’ucraina dopo uno scambio di oltre venti colpi. L’impressione era quella di una giocatrice in totale controllo, capace di variare con smorzate e colpi in controtempo.
Tre match point sfumati: il secondo set è un thriller
Nel secondo set Paolini è riuscita a salire 5-3 e a servire per il match, ma proprio nel momento decisivo sono arrivati i primi segnali di tensione. Prima uno smash sbagliato, poi un dritto affrettato e un rovescio in corridoio: Jasmine ha sciupato due match point consecutivi sul 5-4, dominando gli scambi ma commettendo errori non forzati al momento di chiudere. L’ultima grande occasione arriva nel tie-break, sul 6-5 con il servizio a disposizione. Ma ancora una volta Svitolina reagisce da campionessa: scende a rete e chiude con una volée precisa, prolungando il match. L’ucraina alla fine vince il tiebreak 8-6, completando una rimonta mentale prima che tecnica.
Un dato emblematico: Svitolina ha vinto solo un punto in più in tutta la partita (102 a 101), a dimostrazione di quanto siano stati decisivi pochi scambi giocati con maggiore lucidità.
Il terzo set è un monologo ucraino
Il contraccolpo psicologico è pesantissimo per Paolini. Il linguaggio del corpo cambia radicalmente: alla determinazione subentra una forma di rassegnazione, evidente fin dai primi giochi del terzo set. Svitolina ne approfitta e vola sul 4-0 con due break consecutivi. Anche il tentativo di rientrare sul 1-4 si rivela vano: Paolini perde nuovamente il servizio, ormai svuotata mentalmente. Il parziale si chiude 6-1, senza ulteriori emozioni.
Svitolina, che aveva già battuto Paolini a gennaio agli Australian Open con un copione molto simile, vola così ai quarti di finale. Per l’azzurra, invece, si chiude un torneo che l’aveva vista finalista lo scorso anno. Il bilancio resta amaro, non solo per la sconfitta, ma per come è maturata. “Nel tennis contano pochi punti, quelli che fanno la differenza”, si potrebbe dire, e stavolta quei punti sono stati tutti dalla parte sbagliata.
Verso un nuovo inizio
Ora per Jasmine è tempo di ripartire, magari puntando sul doppio, dove l’anno scorso aveva conquistato il titolo. Il talento e la crescita sono evidenti, ma per fare il salto di qualità serve anche quella freddezza nei momenti chiave che oggi ha fatto la differenza. La delusione brucia, ma il percorso continua: Parigi sa essere crudele, ma anche ricca di seconde occasioni.