Sinner, Alcaraz e il sogno Roland Garros: Francesca Schiavone analizza la corsa al titolo

Francesca Schiavone analizza la corsa al Roland Garros: le potenzialità di Sinner, il duello con Alcaraz e la crescita di Paolini e Musetti.
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Due giganti a confronto: Jannik e Carlos

Francesca Schiavone conosce bene la magia del Roland Garros. Nel 2010 ha scritto una delle pagine più belle dello sport italiano vincendo sulla terra rossa di Parigi. Oggi, con l’occhio esperto di ex campionessa e attenta osservatrice, analizza le potenzialità di Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, due protagonisti annunciati dell’edizione 2024 del torneo francese.

Secondo Schiavone, il recente confronto tra i due a Roma ha messo in evidenza un equilibrio sempre più sottile: “Alcaraz è molto forte, ma le differenze sono minime anche sulla terra. Jannik può arrivare a colmarle già a Parigi”. La chiave, per l’altoatesino, sarà sfruttare la prima settimana del torneo per ritrovare ritmo e condizione dopo lo stop di tre mesi. I match iniziali saranno fondamentali per “coincidere il lavoro in allenamento con le sensazioni della gara”.

Alcaraz, dal canto suo, rappresenta un avversario ostico per Sinner per una questione di stile: “Non gli dà ritmo e questo lo fa soffrire. Ma proprio per questo, a un livello così alto, Carlos diventa anche più battibile”. L’italiano dovrà puntare su prime efficaci, accelerazioni da fondo campo e risposte incisive al servizio.

Musetti e il salto di qualità

Tra i giovani talenti azzurri, anche Lorenzo Musetti ha attirato l’attenzione della ex campionessa. Schiavone riconosce i progressi mentali e tecnici del carrarese: “Sta finalmente conciliando il talento con l’etica del lavoro, ed è cresciuto molto anche mentalmente”. Tuttavia, le sue recenti sfide con Alcaraz hanno evidenziato quanto sia ancora difficile imporsi contro i migliori in assoluto. Il suo gioco elegante e creativo resta affascinante, ma i risultati contro i top player serviranno come banco di prova.

Jasmine Paolini, la costanza premia

Un altro nome che brilla nel firmamento del tennis italiano è quello di Jasmine Paolini. Dopo il trionfo a Roma e l’ascesa alla posizione numero 4 del ranking mondiale, Schiavone la considera ormai una solida realtà del circuito: “Mi stupisco di chi si sorprende dei suoi risultati: non si arriva per caso a essere numero 4 del mondo”. La vittoria agli Internazionali d’Italia, secondo l’ex tennista milanese, le ha permesso di acquisire quella consapevolezza necessaria per vincere anche le partite più importanti, un tassello che l’anno scorso era ancora da costruire.

Schiavone apprezza anche il panorama attuale del tennis femminile, reso imprevedibile e avvincente dall’assenza di un dominio assoluto: “Lo trovo molto elettrizzante. Certo, ai tempi di Graf o delle Williams c’era una personalità dominante, ma oggi l’incertezza rende tutto più affascinante”.

Il passato che ispira il presente

Il ricordo del Roland Garros 2010 rimane vivido per Schiavone. “Ogni volta che andavo a Parigi, sapevo di poter fare bene. Lo capii davvero il venerdì prima della finale: in allenamento facevo tutto alla perfezione”. Anche oggi, a distanza di 15 anni, quell’impresa rimane un simbolo e un’ispirazione per i tennisti italiani.

Infine, l’omaggio a Rafael Nadal, assente in questa edizione, è carico di emozione: “È stato commovente. Se oggi abbiamo campioni ammirati come Sinner e Alcaraz, lo dobbiamo anche all’esempio di uomini come Rafa”. Un’eredità che continua a ispirare una nuova generazione di campioni.

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