Roland Garros, cinque cose che Andy Murray deve fare per battere Novak Djokovic

[tps_title]1) COLPIRE SUL DRITTO [/tps_title]

Andy Murray hits a running forehand during his win over Adrian Mannarino in Indian Wells.

Quando Andy Murray vinse Wimbledon nel 2013, spinse sul dritto di Djokovic e ottenne una bella vittoria.Murray adottò questa tattica anche in semifinale contro Stan Wawrinka, neutralizzando il gioco più potente dello svizzero.

Se serve bene e spinge sul questo colpo, lo scozzese ha la possibilità di non permettere al numero uno al mondo di impostare il gioco.

[tps_title]2) NON ESAGERARE CON IL DROP SHOT [/tps_title]

Oltre al fatto che per il vincitore maschile sarà una prima volta,l’edizione di quest’anno verrà ricordata per l’elevata piovosità che ha causato notevoli disagi allo svolgimento degli incontri.

In condizioni di campo pesante, il drop shot è stato un colpo molto efficace, Murray però non dovrà far troppo affidamento su questo fondamentale.

Contro Richard Gasquet questa tattica ha funzionato nelle prime fasi dell’incontro, ma quando è diventato troppo prevedibile è stato deleterio.

Contro Wawrinka, Murray ha usato molto meno questo colpo ottenendo ottimi risultati. Djokovic è un’atleta fenomenale, rischia di esporsi se abusa di questa giocata.

[tps_title]3) UNA BUONA PARTENZA[/tps_title]

Andy Murray non ha mai battuto Djokovic quando ha perso il primo set, per cui sarà fondamentale per lui partire bene.

A Roma vincendo il primo parziale, ha impostato il match a suo favore, cosa che non gli era riuscita nel loro confronto in Australia dove aveva perso per 6-1 il primo set, consegnadosi, assieme alle sue frustrazioni al serbo.

Le condizioni erano notevolmente differenti, a Roma Djokovic arrivava in finale abbastanza stanco, sicuramente portarsi in vantaggio sarebbe una buona iniezione di fiducia per lo scozzese.

[tps_title]4) CALMA [/tps_title]

Murray è quello che nel basket chiamano trash-talker. Molte imprecazioni, spesso contro sé stesso quando le cose non girano nel verso giusto.

Contro Djokovic ha sempre perso,escludendo Roma, per cui c’è un’ulteriore scoglio mentale da superare.

Nella finale del 2015 agli Australian Open, la pantomima che il campione serbo mise in scena arrancando per buona parte del match, destabilizzò, su sua stessa ammissione , Murray che non trovò la concentrazione necessaria per rimanere nella partita.

Stavolta dovrà cercare di incanalare le sue forze anche in questa direzione per non perdere la bussola.

[tps_title]5) INNERVOSIRE L’AVVERSARIO [/tps_title]

Tra i due finalisti, quello che si gioca di più è il serbo, che cerca l’unica affermazione che gli manca per il career Slam.

Murray dovrà cercare con il suo gioco di minare la calma di Djokovic per mettergli pressione, magari mettendo i piedi in campo aggredendo il servizio dell’avversario.

Da dietro un pc è tutto semplice, sicuramente vista la caratura dei contendenti, le cose potrebbero essere un tantino più complesse, non ci resta che sederci e goderci lo spettacolo.

 

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