Una domenica da leggenda per il tennis italiano
Il tennis italiano scrive una pagina di storia al Roland Garros, grazie a una serie di risultati eccezionali che proiettano gli azzurri nel gotha del tennis mondiale. Jannik Sinner è il primo italiano a raggiungere la finale del singolare maschile a Parigi dopo Corrado Barazzutti nel 1976, mentre il doppio femminile composto da Sara Errani e Jasmine Paolini proverà a portare a casa un altro titolo, a poche settimane dalla vittoria agli Internazionali BNL d’Italia. E non è finita qui: l’Italia ha già festeggiato un trionfo con il successo di Sara Errani e Andrea Vavassori nel doppio misto.
Il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, Angelo Binaghi, in un’intervista a SuperTennis non ha nascosto l’entusiasmo: “Sono ragazzi e ragazze straordinari, siamo orgogliosi di averli con noi. Speriamo che tutti gli italiani possano seguirli: se lo meritano davvero”. Un sentimento condiviso da milioni di appassionati che si preparano a vivere una domenica di emozioni forti.
Sinner, Djokovic e un terzo set “galattico”
Nella semifinale più attesa, Jannik Sinner ha superato Novak Djokovic in un match memorabile, con un terzo set definito dallo stesso Binaghi di “livello galattico”. Una prova di maturità straordinaria per l’altoatesino, che conferma ancora una volta di meritare il ruolo di numero uno del mondo conquistato nei mesi scorsi.
Il 2023 aveva già visto Sinner entrare nell’élite del tennis mondiale, ma questo Roland Garros potrebbe rappresentare la definitiva consacrazione. La sua presenza in finale è un segnale forte non solo per lui, ma per tutto il movimento tennistico italiano.
Errani e Paolini, la replica perfetta
Non da meno la prestazione di Sara Errani e Jasmine Paolini, che hanno dominato la semifinale del doppio femminile con un perentorio 6-1 6-0, rievocando la rivincita della finale olimpica. Binaghi ha parlato di un “doppio femminile incredibile”, lodando la sinergia e la determinazione di due atlete che stanno vivendo una seconda giovinezza sportiva.
Per Errani, si tratta dell’ennesima conferma di una carriera costellata di successi; per Paolini, è il coronamento di una stagione in continua ascesa. Entrambe saranno protagoniste di una finale che promette spettacolo.
Musetti, un rammarico che lascia ben sperare
Anche Lorenzo Musetti ha avuto un ruolo da protagonista, nonostante la sconfitta contro Carlos Alcaraz. Per due set ha tenuto testa al fenomeno spagnolo, prima di cedere fisicamente. “Se fosse andato avanti di due set, oggi parleremmo di un’apoteosi”, ha commentato Binaghi, riconoscendo i netti miglioramenti del carrarino su diritto, servizio e tenuta mentale.
Musetti ha pagato gli sforzi di una stagione sulla terra estremamente intensa, ma ha dimostrato di poter competere con i migliori. Ora si guarda al futuro, con le superfici rapide e soprattutto le Nitto ATP Finals di Torino all’orizzonte. Binaghi ha rilanciato: “Vogliamo due italiani in singolare e il doppio a Torino. E Jasmine alle WTA Finals, sia in singolo che in doppio con Sara. Sarebbe un poker storico”.
L’Italia del tennis non vuole più fermarsi
Il movimento azzurro sta vivendo una delle sue stagioni più floride, forte di una generazione capace di brillare in ogni specialità. Le parole di Binaghi raccontano non solo un momento di gloria, ma una visione ambiziosa: costruire un’Italia del tennis stabilmente competitiva ai massimi livelli. E a giudicare dai risultati, il sogno non è mai stato così vicino.