Sinner, il fuoco sotto il ghiaccio: “Dentro di me c’è una tempesta”

Jannik Sinner conquista i quarti di finale del Roland Garros 2025 e racconta la sua evoluzione mentale e tattica. “Dentro di me c’è una tempesta, ma non bisogna mostrarlo”.
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La calma apparente del numero uno del mondo

Nel cuore pulsante del Roland Garros, Jannik Sinner continua a scrivere la sua storia con passi decisi ma silenziosi, come un campione che non ha bisogno di proclami per affermare la propria grandezza. Con una prestazione solida contro Andrey Rublev, l’altoatesino ha raggiunto i quarti di finale dello Slam parigino per la terza volta in carriera, confermando ancora una volta la sua crescita esponenziale su ogni superficie, anche sulla terra battuta, tradizionalmente meno favorevole al suo gioco.

Tattica e trasformazione: un Sinner diverso

Dietro la compostezza che mostra in campo, Sinner ha rivelato un mondo interiore ben più complesso. “Dentro di me c’è una tempesta, ma cerco di non mostrarlo”, ha confessato con un sorriso disarmante durante l’intervista a bordo campo. Parole che rompono il cliché del giocatore glaciale, svelando invece un atleta profondamente emotivo, capace però di trasformare il tumulto interiore in energia positiva.

Questa capacità non è nata per caso, ma è frutto di una maturazione consapevole, iniziata nei primi anni di carriera: “All’inizio mostravo quello che provavo, ora ho imparato a gestirlo. Il tennis è molto mentale”. Non si tratta solo di autocontrollo: Sinner ha sviluppato una capacità sottile e spesso invisibile ai più, quella di leggere le emozioni degli avversari per ricavarne un vantaggio tattico.

L’attenzione ai dettagli è diventata la sua firma. “Abbiamo cambiato la posizione in risposta, prima del torneo. Volevamo trovare un nuovo ritmo sulla prima palla”, ha spiegato, sottolineando quanto ogni scelta tecnica venga calibrata e testata a fondo dal suo team.

Una sfida per ogni partita

Nel match contro Rublev, Sinner ha imposto subito il proprio ritmo, annullando due palle break nei primissimi minuti e prendendo il controllo con decisione. La sua analisi del match è lucida e chirurgica: “Ci siamo preparati molto bene tatticamente. Sapevo cosa aspettarmi, lui ha servito bene, e c’era anche un po’ di vento. Posso essere contento della prestazione”.

Ora lo attende un duello inedito nei quarti contro Alexander Bublik, al suo primo quarto di finale Slam. “Sarà completamente diverso. Ogni partita ha la sua storia, ed è questo il bello del tennis. Lui serve bene e gioca in modo diverso rispetto a Rublev”, ha detto Sinner, mostrando massimo rispetto per l’avversario e ribadendo una delle sue convinzioni più radicate: non dare mai nulla per scontato.

“Le cose possono cambiare in un attimo: magari ti svegli con un dolore, magari ti ammali. Ci sono tante cose che voi non vedete, ma che per noi fanno la differenza”. È una consapevolezza maturata con l’esperienza, quella di un atleta che ha imparato a convivere con la fragilità del proprio corpo e la pressione delle aspettative.

L’anno da numero uno e l’orgoglio italiano

Il Roland Garros 2025 segna anche un anno esatto da quando Sinner è diventato numero uno al mondo, un traguardo che però non ha modificato la sua mentalità. “Non mi interessa tanto il numero, ma il fatto di essere migliorato. Questo è ciò che conta. Sono contento di non essere cambiato”.

Un traguardo personale che si intreccia con un momento storico per il tennis italiano: per la prima volta dal 1973, due azzurri — Sinner e Musetti — sono approdati contemporaneamente ai quarti di finale di Parigi. “L’Italia si merita questi giocatori. Sono molto felice per Lorenzo, ha trovato stabilità e gioca un tennis bellissimo, forse anche più bello del mio”, ha dichiarato con ammirazione, dimostrando ancora una volta umiltà e spirito di squadra.

Il rispetto reciproco tra i due è palpabile, e il fatto che abbiano stili completamente differenti — la potenza e la concretezza di Sinner, contro l’eleganza e l’inventiva di Musetti — rende questo momento ancora più speciale per il movimento italiano.

Oltre il ranking, la crescita interiore

Sinner arriva ai quarti del Roland Garros senza aver perso un solo set, ma più ancora del risultato, colpisce la sua trasformazione: è un giocatore tecnicamente più completo, ma soprattutto mentalmente più libero. “Sono contento del mio modo di stare in campo, del fatto che rimango sempre attaccato al punto e che cerco di giocare nella maniera più solida possibile”, ha detto con convinzione.

Tra evoluzione tattica, maturità emotiva e una determinazione che arde sotto la superficie, Jannik Sinner si conferma come uno dei protagonisti assoluti del tennis mondiale. La tempesta dentro, la calma fuori: è questa la formula del campione.

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