Sinner non si ferma

Fra i numerosi italiani approdati al secondo turno parigino, Jannik è uno degli ospiti di spicco e non rientra tra quelli disposti ad accontentarsi di questo risultato, tanto più che, bookmakers alla mano, con Bonzi parte favorito, favoritissimo, strafavorito, tanto favorito che sotto sotto c’è il timore di finire in una trappola. L’impressione è che, come altre volte, il nemico più pericoloso sia dentro di lui, perché non è facile mantenere la giusta cattiveria in questi lunghi tornei fatti di lunghe partite… d’altra parte la lunga dittatura Slam dei tre tenori non è un caso, anzi ha profonde motivazioni innanzitutto mentali. Un altro rischio è quello di pensare troppo in là e di lasciarci le penne anzitempo, sorpreso da una scoppola sul capo chino a studiare sul main draw le grandi sfide che lo attendono più avanti. Il mantra deve essere: una partita alla volta, un punto alla volta, un passo alla volta.In una giornata davvero luminosa per i colori azzurri – avanti Sonego, Travaglia, l’ottima Trevisan e il redivivo Cecchinato, fuori l’eroico Giustino e Sara Errani -, il match di Jannik è più volte rimandato, ma la cosa non turba il teenager di San Candido che sfoggia subito una certa ferocia. Nei primi cinque game non sbaglia niente, mentre sull’altro versante Bonzi è in affanno e non riesce in alcun modo a entrare in partita. A quel punto Sinner si autobrekka con tre gratuiti e poi spreca tre set point di fila sul servizio avversario. Niente di grave, se non che il francese ritrova un po’ di morale o quantomeno scopre di essere vivo, come dimostra il passante con cui arpiona il 30/30 nel game successivo. Ci vogliono un servizio vincente e un rovescio in rete dell’avversario per chiudere il set 6-2 in 30 minuti giusti giusti.Da lì in poi c’è una partita. Indirizzata su un canale preciso ma pur sempre una partita. Bonzi fa vedere qualcosa di buono nei pressi della rete e gestisce al meglio le sue carte, ma Sinner rimane sempre in controllo, cogliendo in tutti i set l’iniziale occasione per strappare il servizio all’avversario e per mettersi in una posizione di vantaggio. Le sue pallate sono semplicemente più profonde e più pesanti, il suo ritmo difficile da reggere. Jannik non fa niente di eccezionale stasera, o forse sì, nel senso che gioca una partita matura, serena e intelligente e l’eccezionalità sta proprio nel fatto che tutto questo sembri normale.Adesso è per la prima volta al terzo turno di uno Slam, ma non è ancora il momento delle celebrazioni. Fra Sinner e gli ottavi di finale c’è il ventottenne argentino Federico Coria, fratello del più celebre Guillermo, già finalista al Roland Garros nel 2004. Federico è un grande amante della terra rossa, ma nella sua bacheca ci sono soltanto un trofeo Challenger e nove Futures. Inutile sottolineare quanto sia ghiotta l’occasione: il vincente sfiderà uno tra Zverev e Cecchinato.

Nicola Balossi

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