Tsitsipas fuori dal Roland Garros, battuto da Gigante: “Voglio ancora essere il migliore del mondo”

Stefanos Tsitsipas esce a sorpresa dal Roland Garros, battuto da Matteo Gigante. Il greco analizza il momento difficile: “Voglio ancora essere il migliore del mondo”.
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Un’uscita dolorosa e inaspettata

La sconfitta di Stefanos Tsitsipas contro Matteo Gigante al secondo turno del Roland Garros ha scosso il panorama tennistico internazionale. Non solo per il risultato – una caduta precoce per un ex finalista del torneo – ma soprattutto per il modo in cui è avvenuta: quattro set che hanno visto il greco faticare, cedere psicologicamente e consegnare, per sua stessa ammissione, troppi game all’avversario. Una débâcle che segna anche la sua uscita dalla Top 20 ATP, dopo quasi sette anni di presenza fissa tra i migliori.

L’onestà di Tsitsipas: “Ho giocato in modo immaturo”

In conferenza stampa, Tsitsipas non ha cercato scuse. “Sono molto deluso. Mi aspettavo di più da me stesso in queste due settimane”, ha detto, riconoscendo i propri limiti e rendendo merito al giovane italiano: “Ha giocato un tennis incredibile. Il suo atletismo e la sua determinazione mi hanno impressionato. Gli auguro il meglio per il resto del torneo”.

Ma è nel suo esame interiore che emerge la profondità della crisi. Tsitsipas ha parlato apertamente di una mancanza di lucidità nei momenti chiave del match: “Ci sono stati alcuni game che ho regalato con doppi falli o errori non forzati, in momenti in cui non c’era neppure una particolare pressione. In quel senso mi sento immaturo. Non ho saputo gestire certe situazioni in modo più conservativo”.

La racchetta, il corpo e la testa: tre nodi da sciogliere

Nel tentativo di ritrovare equilibrio e certezze, Tsitsipas è tornato alla sua vecchia racchetta, con cui in passato aveva trovato buoni risultati sulla terra. “Sentivo di aver regalato le partite precedenti. Gli errori non forzati erano fuori controllo, non avevo un buon feeling con la nuova racchetta”, ha spiegato, sottolineando la necessità di ritrovare comfort e confidenza anche attraverso i dettagli tecnici.

Ma il disagio è anche fisico e mentale. Gli infortuni, affrontati con difficoltà negli ultimi due anni, sembrano aver lasciato strascichi profondi. “Mi hanno danneggiato psicologicamente. Ho perso un po’ di fiducia nella capacità del mio corpo di rispondere alle continue richieste del circuito”, ha ammesso con sincerità. La stanchezza cronica e la perdita di freschezza sono diventati ostacoli concreti nella preparazione a match di alto livello.

L’ambizione resta viva

Nonostante tutto, Tsitsipas non rinuncia ai suoi obiettivi. Anzi, rilancia. “Voglio ancora essere il miglior giocatore del mondo e voglio ancora fare grandi cose. Sono ambizioso e voglio dimostrarlo in campo”. Un’affermazione che mostra la sua resilienza, anche in un periodo difficile.

Il greco ha ammesso di essere cambiato, e che l’esperienza non sempre lo ha aiutato come sperava: “A volte ho la sensazione che l’esperienza, invece di aiutarmi, mi pugnali alle spalle”. Ora il lavoro sarà tutto mentale e strategico, nel tentativo di tornare a essere competitivo ai massimi livelli. “Devo ritrovare le mie vecchie abitudini, il modo in cui costruivo certe situazioni. Non voglio cercare scuse. Il mio focus è su come risolvere certi problemi”.

Il futuro da riscrivere

L’eliminazione al Roland Garros è solo l’ultimo campanello d’allarme per un giocatore che, fino a poco tempo fa, era tra i più accreditati a vincere uno Slam. Il talento non è in discussione, ma il momento richiede una nuova consapevolezza. Tsitsipas sembra averlo capito: il tennis moderno non perdona e ogni match può diventare un banco di prova psicologico.

Ora la palla è nel suo campo. E solo il tempo dirà se questa crisi sarà il trampolino per una rinascita o un’ulteriore discesa.

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