Capolavoro Jannik

Partita subito scorbutica: De Minaur ha le idee chiare e ruba il tempo a Jannik per evitarne le devastanti accelerazioni di rovescio. Nei primi due game di servizio, Sinner salva quattro palle break: si rimbocca le maniche e trova il giusto bilanciamento di rischio per far ballare Alex senza subirne i contrattacchi. Finalmente, alla metà del set, anche Jannik trova ritmo al servizio per il 3-3. Qui arriva una chance per lui ma De Minaur è aggressivo e non gli dà modo di organizzare un attacco decente (4-3). Un rapido giro ci porta in zona calda sul 5-4 De Minaur. Sul 30/30 la situazione si fa spinosa ma Jannik la sbroglia bene con un’ottima discesa a rete. Sinner ora fatica a liberarsi dell’avversario ma alla fine riesce a chiudere ai vantaggi (5-5). De Minaur è il primo a guadagnarsi il tie break, seguito da Jannik allo scoccare dell’ora di gioco.
Ottimo inizio per Jannik che gira sul 4-2 nonostante un gratuito di rovescio evitabile. Il piano è quello di muovere il folletto australiano con colpi pesanti e profondi per poi finirlo al momento buono. Si sa che tra il dire e il fare ci sono di mezzo svariati oceani ma Jannik mette in pratica il progetto e si porta avanti 6-2. Il punto di chiusura è un lunghissimo scambio di cortesie che lascia stremato De Minaur, il che è tutto dire.

Il secondo parziale comincia con la reazione di Alex che si procura due palle break. Come nel primo set, Jannik non perde la calma e se la cava bene anche con la seconda, portando a casa un game lungo, complesso e fondamentale. Ora Jannik sale in cattedra in risposta, fa valere la maggior potenza e si prende il break con una rispostona profonda di dritto sulla seconda di servizio dell’australiano. Il vantaggio libera Sinner, che conferma a zero e scappa 3-0.
Sotto 4-2, De Minaur capisce che la partita sta scivolando via e ce la mette tutta per rientrare. Va due volte in vantaggio e chiama a raccolta il pubblico, ma la sua aggressività non spaventa Jannik che risponde per le rime. Il secondo quindici del game è un capolavoro chiuso con un fantastico passante di rovescio incrociato di Sinner, che sfrutta la carica per respingere al mittente l’australiano (5-2). Non ci sono più sussulti e Jannik chiude 6-3 mettendo un piede nei quarti di finale.

Nella sua saggezza di ventenne, Sinner sa che il momento va sfruttato e riesce a brekkare in apertura, togliendo ulteriori energie al buon De Minaur che comincia a sentire il terreno franargli sotto i piedi. Il 2-0 è rapido come il fulmine e il traguardo si avvicina. Il quinto game è un inno alla gioia per Sinner che sbatacchia De Minaur – ora piccolo e spaurito – ai due lati del campo per poi calare a rete come un assassino e strappargli il servizio a zero: 4-1 pesante per il rosso azzurro. Non è finita perché De Minaur riesce a dimezzare lo svantaggio e si arrampica sul 4-3. Jannik non si scompone e tiene botta: andrà a servire per il match sul 5-4. Comincia bene a rete poi piega la strenua difesa di De Minaur per il 30/0. È sufficiente il primo matchpoint: Jannik inchioda l’australiano e conquista i quarti di finale. Impresa storica per Jannik, che è persino riuscito a farla sembrare più facile di quel che è stata. L’intervista finale è dominata dalla farfalla che si posa sul cappellino di Sinner e non ne vuole sapere di andarsene: l’ipotesi di Jim Courier è che porti fortuna e noi speriamo che abbia ragione.

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