Diego Schwartzman è sempre stato uno dei tennisti più educati del circuito. E, forse proprio per questa ragione, ha mal tollerato l’atteggiamento che Daniil Medvedev ha avuto nei confronti suoi e del suo team, durante l’Atp Cup 2020, lo scorso gennaio.
L’IRA DEL CORRETTO SCHWARTZMAN – Schwartzman in un’intervista rilasciata ad ESPN parla con amarezza del suo “non-più-rapporto” con Medvedev, giocatore che non riscuote molte simpatie nel circuito anzi, è considerato uno dei tennisti più antipatici “Avevamo un ottimo rapporto, ci allenavamo insieme. Adesso non saluto neanche più Medvedev” dice Schwartzman. “dopo quello che è successo non mi alleno più con lui e non lo saluto”
SCINTILLE ALL’ATP CUP 2020 – Nonostante il successo del team Russia e della stessa partita contro Schwartzman che difatti Medvedev ha fatto sua in tre set, il tennista russo era apparso molto nervoso ed eccitato, facendosi apprezzare per i suoi numeri pazzeschi in campo, ma anche per le sue mattane, difatti più volte nel corso della partita aveva esultato platealmente guardando Schwartzman e aveva rivolto sguardi di sfida ed esultanza al team del suo avversario.
QUESTO E’ UN DEFICIENTE – “Vi spiego –racconta il tennista argentino- lui era avanti 5-3, riesco a fare il break e festeggio guardando la mia panchina. Sul 4-5, 0-30 commetto doppio fallo e lui grida verso la mia panchina. Perdo il punto successivo e lui inizia a guardarmi. Ho pensato ‘che strano comportamento’ . Servo sullo 0-40, perdo il punto, lui vince il set 6-4 e guarda sia me che il mio angolo argentino. Allora mi sono detto ‘questo è un deficiente’”
DA MEDVEDEV NON CI SONO STATE SCUSE – “Gli ho detto in faccia che era un idiota. È stato un gesto irrispettoso, non era successo niente durante la partita. Capisco la tensione della partita, ma siamo professionisti e non dobbiamo perdere il controllo in questo modo. …” So che ci sono momenti nel match dove puoi scaldarti o in cui ti sale il sangue al cervello, ma poi chiedi scusa! Ha esultato per i miei errori, per i miei doppi falli. In faccia a me e alla panchina dell’Argentina. Una cosa che non mi è piaciuta per niente”
“Dopo il match, il capitano russo Safin mi ha chiesto scusa e detto che Daniil è mezzo matto e che non sapeva perché avesse fatto quelle cose” .
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