“Federer il più grande tennista degli ultimi venti anni nonostrante i record battuti da Novak Djokovic”

Primo giorno di Campus estivo. Tra le domande di rito ( avete mai visto una partita, avete mai giocato…) chiedo quali nomi conoscete di tennisti famosi. Numerosi i Djokovic, per tutti il più forte in assoluto, qualche Murray (anche lui abbastanza bravo), un remoto Nadal e nessun “Roger Federer”!
VINCERE NON È TUTTO – Pensandoci bene, quando presi per  la prima volta in mano una racchetta, conoscevo a mala pena i nomi di Borg e Panatta (recente vincitore del Roland Garros). Poi, lentamente, arrivarono i McEnroe, i Lendl, gli Edberg e così via… Fino ai giorni nostri, in cui mi appassiono anche per sconosciuti numeri 300 del mondo o giovani promettenti. Sempre alla ricerca del colpo spettacolare che mi riesca a stupire per grazia, stile, coordinazione ed efficacia. Ecco quindi che mi trovo a godere vedendo giocare, Dolgopolov, Monfils…
Meravigliato della risposta dei ragazzi,  propongo io il nome di Federer. Sento, però,  rispondermi: “ormai non gioca più!”.
 “Come!?! ma, se la  settimana scorsa è arrivato in semifinale!” Ribatto io. “Ma non ha giocato il Roland Garros!” dicono loro.
Ok. Sicuramente i ragazzi conoscono il nome del serbo perchè in questo momento ne parlano i Tg, i genitori ma probabilmente non hanno mai visto giocare una partita intera.
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Mi consolo, quindi, pensando che probabilmente cambieranno idea quando avranno la possibilità, il tempo e la voglia di vedere un intero match; non appena inizieranno ad appassionarsi, davvero, a questo magnifico sport non potranno non innamorarsi dele splendide giocate di “Re Roger da Basilea” , dimenticando presto i numeri da record dell’automa Novak Djokovic.  Certo, è vero, nello sport bisogna vincere. Non basta solo partecipare per diventare i numeri uno. Se Federer non avesse dominato il tennis per tutti questi anni sarebbe rimasto un emerito sconosciuto. Ma toglietegli le vittorie a e cosa resta: un tennis meraviglioso! Toglietele a Djokovic  e rimarrebbe qualche curiosa espressione facciale, qualche siparietto con i ball boys  (fatto comunque solo ora che le cose gli vanno bene) o qualche recupero in spaccata.

DJOKOVIC VS FEDERER. Djokovic gioca a tennis con una regolarità ed una precisione incredibili. Federer crea il tennis. Impersonifica nell’immaginario di milioni di appassionati il tennis stesso. Sebbene i suoi record  non potranno rimanere imbattuti in eterno le sue giocate spettacolari e le sue magie saranno per sempre ricordate da chi il tennis lo ama. Si pensa a Federer quando si vede fare un bel punto. Non a qualcun altro! Djokovic può essere l’uomo dei record. Ma Federer è e sarà per sempre un artigiano del bello. Un artista con un stile talmente ricco da essere inimitabile. Una leggenda vivente. Sento parlare del diritto alla Federer o della sua ultima volèe. Chi mi saprebbe dire così su due piedi un colpo davvero incredibile unico di Djokovic ?

Non riesco ad immaginare il serbo, all’età di Federer continuare a giocare nonostante il filotto di finali perse. Non credo che possa trovare la motivazione necessaria per accontentarsi del secondo posto dopo tutto quello che sta vincendo. Soprattutto con la stessa flemma  dello svizzero. Non vedo quali vantaggi potrebbe trarne l’uomo Djokovic cresciuto sotto i bombardamenti, od ancora il giocatore, lo sportivo Djokovic. Per molti un perdente fino a qualche anno fa. Ad un passo dal grande Slam nel 2011 ed ora di nuovo in corsa per un posto nella leggenda. Credo, anzi, sono convinto che il carburante che mette in moto il motore del serbo sia la voglia di diventare il GOAT. Il numero uno. Non potrebbe concepire il secondo posto. Dopo tutto il lavoro svolto. Forse, semplicemente, se Novak completasse il Grande Slam si ritirerebbe se non riuscisse a rimanere competitivo contro se stesso.

Federer, invece, ha già vinto tutto. Vuole vincere ancora. Almeno un altro slam. Ma in campo trovo la forza nel suo sconfinato amore per questo sport. Come un neonato,  esplora continuamente il mondo circostante che nel suo caso è il campo da tennis: la racchetta, le palline, sempre alla ricerca di qualche nuova soluzione!

UNO, DIECI, CENTO FEDERER. Se volessimo scegliere tra un giocata dello svizzero avremmmo l’imbarazzo della scelta: servizio, tweener, volee….A dispetto dell’età che avanza riesce a trovre continui adattamenti al suo gioco, già  magistrale, per restare competitivo. Potremmo immaginare tanti Federer diversi che hanno interpretato vari momenti della sua lunga carriera. Una volta sono i drop shot, ultima risorsa per contrastare la potenza dei colpi dei suoi avversari e spezzare il loro ritmi. Lui che della potenza non ha mai fatto una bandiera. Anche da un punto di vista fisico. I muscoli di Roger sono quelli di un uomo normale. Quelli di Nadal sono extraterrestri. Un’altra volta inventa i tweener dopo essere stato superato con pallonetti millimetrici. Con l’età che avanza inizia  giocare il serve&volley, antica arte ormai dimenticata, per poter accorciare gli scambi ed abbreviare i match. O, ancora la SABR per mettere pressione agli avversari e chiudere presto i punti!

FEDERER=TENNIS. Federer riesce, continuamente, partita dopo partita a generare un tennis meraviglioso. Senza tempo. Come le opere d’arte. Senza mai ripetersi. Il tennis che tutti vogliono vedere. Perchè Federer non ha solamente cambiato il tennis ma, anche il modo in cui gli appassionati guardano il tennis stesso.  Lo vedete mentre si muove in campo con una calma mai vista. Si trova a suo agio. E’ nel suo ambiente naturale. Ha pazienza. E forza per rialzarsi dopo le sconfitte. Federer ha impedito che il tennis morisse diventando un gioco di fucilate da fondo campo fatto di scambi monotoni e sempre identici. Oggi, nessuno si accontenta di vedere due picchiatori. Vogliamo vedere  un “bel tennis”. Vogliamo divertirci. Quando qualcuno al Club gioca bene, a tutto campo, riuscendo a “mandare la palla dove vuole” con la racchetta…diciamo: gioca come Federer! Anche quando viene sconfitto, lo svizzero, difficilmente non delizia il pubblico con una sua magia. Classico, pieno di grazia e di talento.  E tutti ci dispiaciamo, perchè:  “Si, Djokovic è simpatico,  non sbaglia mai. Ma, Federer gioca davvero bene! Scende a rete, recupera, fa il rovescio in back…..Se avesse qualche anno meno il serbo non avrebbe dove andare!”

L’INGRESSO IN CAMPO. La classe di Federer si vede fin dal suo ingresso in campo.  Sono indimenticabili, a tal proposito le sue “passerelle” in quel di Wimbledon. Pantaloni lunghi rigorosamente bianchi. Giacca, gilet o blazer che solo indossati da lui non risultano ridicoli con le scarpe da tennis.  Porta con se una sorta di regale stoicismo come se stesse andando ad immolarsi per i suoi fans ma, allo stesso tempo, è totalmente focalizzato per dare il meglio di se durante il match. Scriveva Foster Wallace: “L‘estrema cura  che Roger Federer mette nell’appendere la giacca alla spalliera della sedia vuota a bordo campo, così perche non si sgualcisca ha un che di infantile ed estremamente tenero.”

BASTEREBBE IL RISCALDAMENTO. Durante i minuti di riscaldamento, i suoi avversari saltellano in campo, Federer sembra, già, fluttuare nell’aria mentre muove la sua racchetta. I suoi occhi neri sembrano essere assenti. Determinati. Non tradiscono una emozione od un turbamento.Tutto questo basterebbe già da se a ripagare, abbondantemente, il prezzo pagato per il biglietto o per l’abbonamento alla pay-tv, ma, il match deve ancora iniziare!!

UN SERVIZIO REGALE.  Un servizio da manuale quello dello svizzero. Non è tra i più potenti del circuito. Ai livelli di Karlovic o Isner o Raonic per intenderci. Ma è tra i più efficaci. Impressionante la percentuale di ace e di punti vinti direttamente con il servizio.   Il movimento è tra i più classici. “Ha una velocità e un grado inarrivabile di varietà e precisione, i movimenti sono flessuosi e sobri e si distinguono solo per il guizzo anguillaceo dell’intero corpo al momento dell’impatto”.  Riesce a servire bene anche da sinistra. Solitamente, terreno prediletto dei mancini. Ma anche lui  da quella parte del campo riesce a mandare fuori campo gli avversari. Dopo avere lanciato la palla in aria ed inarcato la schiena, sembra come fermarsi per un attimo, eterno, prima di colpire la palla . Come se quest’ultima lo aspettasse mentre lui decide dove mandarla.  E se non farà direttamente il punto dopo essere atterrato come un gatto sul campo di gioco cercherà di chiudere il punto a rete.

LA CALMA E’ LA VIRTU DEI FORTI. Federer in campo non suda. E’ incredibile la quantita di punti che riesce a giocare senza versare una goccia di sudore. Come ci riesce!? Guardate lui e guardate ad esempio Nadal! Questo perchè riesce ad essere sempre al punto giusto nel momento giusto,tirando il colpo più giusto. Ma , tutto ciò,  non è dovuto solamente ad una incredibile condizione atletica. E’ frutto, semmai, dello stesso genio dello svizzero. Federer costruisce i punti. Conosce anche tre colpi prima come si evolverà lo scambio. Perchè non si limita a mandare la palla dall’altra parte, aspettando che l’avversario la mandi fuori od a rete ma tesse la sua trama. Portandolo a tirare la palla dove lui, l’aspetta già pronto per tirare un winner. E, poi, la sua incredibile capacità di anticipazione, di lettura della palla  e dei movimenti degli avversari.

LARGO AI GIOVANI. Per tutti questi motivi credo che non possano bastare i titoli vinti da Djokovic per candidarlo a GOAT. Ma Re Roger resta il GOAT incontrastato. Forse Djokovic completerà il Grande Slam, impresa non riuscita allo svizzero. Forse Djokovic supererà il record di 17 slam vinti dallo svizzero. Forse…Forse è  vero come alcuni dicono che Federer ha vinto alcuni slam affrontando avversari piu facili di quelli che sta affrontando oggi il serbo. Ma, è il modo in cui ha vinto queste partite a consacrarlo come migliore giocatore indiscusso degli ultimi venti anni, senza rivali. Ad un artista può bastare una sola opera per entrare nella storia. Non è tenuto a fabbricare successi in serie. Federer è  un artista. Forse Djokovic sarà ricordato come uno dei più grandi sportivi di tutti i tempi, anzi  sicuramente lo sarà per le imprese che sta compiendo. Ma Roger ha inventato un nuovo modo di giocare a tennis. Un vero appassionato non può che restare estasiato contemplando le sue opere d’arte.  Sono sicuro che baratterebbe facilmente qualche partita di Djokovic per una volée del maestro elvetico.  Attendiamo, quindi, le nuove generazioni che non stanno tardando a farsi sentire. Sono incoraggianti i successi che i ventenni del circuito hanno conseguito negli ultimi tempi. Thiem, Fritz, Zverev, Tifaoe… Chi sarà il prossimo “numero uno”?

 

 

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