Kyrgios in modalità “Cavaliere nero”: durissimo attacco a Thiem

L’atmosfera all’interno dello spogliatoio degli uomini è in questo momento vicina alla sua massima temperatura, a causa delle opinioni contrastanti che ci sono dopo quello che è successo durante l’Adria Tour.

Novak Djokovic sembra essere il bersaglio numero 1, e Nick Kyrgios si è mostrato molto critico sui comportamenti tenuti dai giocatori lì presenti; Thiem, che come Becker ha provato a zittire Kyrgios, non ha dovuto attendere nemmeno 24 ore prima che il genio di Canberra gli rispondesse.

“Di che parli Thiem? Dei miei errori, come ad esempio rompere racchette? Dire parolacce? Non dare il 100% del mio tennis in una partita qui o là? Parli di questo genere di cose che fanno tutti? Nessuno di voi ha la capacità intellettuale di capire da dove vengo. L’unica cosa che provo a fare con te è farti sentire responsabile, ha sentenziato via Twitter Nick, delicato come un suo dritto in corsa.

Dominic si stava difendendo da tutte le critiche ricevute dalle persone sulla questione Djokovic – Adria Tour, e ha avuto, con un giornalista, questo pensiero per Nick: “Lo stesso Kyrgios ha detto molte sciocchezze. Non capisco perché debba mettere bocca su tutto. Sarebbe bello se come prima cosa imparasse ad accettare i suoi errori piuttosto che criticare il resto”.

Era quotato 1.01 che potesse nascere una diatriba, o no?

E così è stato.

Kyrgios, non ancora pienamente soddisfatto, ha deciso di mandare un secondo messaggio.

“Questo non fa che rafforzare quello che penso siano persone come Dominic Thiem, Alexander Zverev e Novak Djokovic, due dei quali festeggiavano come matti nel mezzo di una pandemia: sono buffoni. Ci sono molte persone che hanno perso la vita, persone che hanno perso i propri cari e amici, e nel frattempo Thiem mi rimprovera per i miei “errori”. E poi questi ragazzi dovrebbero essere i punti di riferimento del nostro sport”, ha concluso con ironia.

Viste le circostanze, è bello notare come Nick si sia fatto un nuovo amico sul circuito.
Kyrgios non è il più adatto per dare lezioni di comportamento (o forse si?), anche se bisogna ammettere che questa volta le conseguenze dei comportamenti dell’uno (Djokovic, o Thiem, o Zverev) e dell’altro (Kyrgios) non si possono mettere sullo stesso piano.

E poi, se quelle parole fossero state dette da qualsiasi altro giocatore, Thiem avrebbe avuto questa reazione?

Maurizio Petti

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