Marin Cilic: e se il limite fosse l’Australian Open?

Marin Cilic è un ragazzone di 1,98, è nato a Međugorje (Croazia) e nella sua carriera ha vinto fin ora diciassette titoli ATP in singolare di cui un titolo slam, lo US open, nel 2014.

Marin colpisce lo spettatore per la sua prestanza fisica e sorprendente agilità e, a vederlo oggi, anche per la sua ritrovata grinta. Si, perché il ventinovenne croato di alti e bassi ne ha avuti parecchi, uno su tutti lo stop di sei mesi, nel 2013, dovuto alla positività ad un test antidoping (la sostanza era la nikethamide e la colpevole una tavoletta di glucosio).
Chila, così viene chiamato da amici e parenti, è caduto ma è stato anche capace di rialzarsi e di ritrovare forza e grinta che gli hanno permesso di collezionare poco tempo dopo, vari successi: la vittoria per il secondo anno consecutivo del torneo di Zagabria, il trofeo di Delray Beach e non ultimo, il suo primo titolo slam nel settembre 2014. 

La ripresa “miracolosa” non è stata merito della sua città natale, come verrebbe goliardicamente da pensare, ma della perseveranza di questo ragazzo, che non ha smesso di credere in se stesso, e di chi gli è stato accanto, uno fra tutti Goran Ivanisevic, ex stella del tennis croato, allenatore di Cilic dal 2010 al 2016. Guida tecnica e mentale, Ivanisevic ha aiutato Marin a trovare una giusta aggressività e a costruire delle basi solide per poter dare sempre tutto se stesso in campo, servendosi soprattutto delle sue armi più potenti: servizio e dritto, a cui si aggiunge un sorprendente gioco di volo.
Nel 2017 ha vinto l’ATP 250 di Istanbul, ha raggiunto i quarti di finale a Parigi e una bella finale a Wimbledon, persa però contro un leggendario Federer. Oggi Marin è il numero 6 nel ranking mondiale e sta portando avanti questo Australian open con determinazione e tenacia; ha superato un ostico Pablo Carreno Busta in quattro set (6-7, 6-3, 7-6, 7-6) con 20 aces, e sembra solo l’inizio. Siamo a quota cento vittorie in un torneo del Grande Slam e ora, ai quarti, potrebbe affrontare Rafa Nadal contro cui ha perso cinque volte su sei, ma che di recente ha saputo mettere in difficoltà a Shanghai. Per Rafa invece, sarà il primo big dall’inizio del torneo. [fncvideo id=81880 autoplay=false]
Ma la stella di Chila ha brillato in questa stagione principalmente per continuità e per un rendimento in continua evoluzione; il suo gioco continua a migliorare grazie all’eredità del “cavallo pazzo” Ivanisevic e ad un buon numero di colpi vincenti, di cui spesso fino all’ultimo, riesce a mascherare la direzione. Tre mesi fa a Basilea aveva detto: “Negli ultimi 12 mesi sono cresciuto molto. Adesso mi conosco meglio, alcuni aspetti del mio tennis sono migliorati e mi trovo sulla buona strada per raggiungere il mio limite”.
Da parte nostra, attendiamo uno spettacolo “all’altezza” del giocatore!

Livia Tripiciano

Livia Tripiciano

Share
Published by
Livia Tripiciano

Recent Posts

Casper Ruud rompe il silenzio: “Mi sentivo come un criceto nella ruota”

Nel pieno del suo percorso al Mutua Madrid Open 2025, Casper Ruud ha deciso di…

1 giorno fa

Wta Madrid, crollo Swiatek: Gauff domina e vola in finale

C'è un'immagine che resterà impressa nella memoria degli appassionati di tennis: Iga Swiatek, visibilmente frustrata,…

1 giorno fa

Atp Madrid, finisce ai quarti la corsa di Arnaldi: troppo Draper per l’azzurro

Matteo Arnaldi si ferma ai quarti di finale del Masters 1000 di Madrid, sconfitto con…

1 giorno fa

Jakub Mensik si racconta: “Dopo la vittoria su Djokovic non ho dormito per due giorni”

Jakub Mensik, il predestinato che ha steso il suo idolo A soli 19 anni, Jakub…

2 giorni fa

Annabel Croft: “Djokovic ha perso la sua aura, non è più lo stesso”

Un momento complicato per il fuoriclasse serbo Mentre il tennis italiano si gode le imprese…

2 giorni fa

Lorenzo Musetti nella storia: l’Italia del tennis celebra il suo nuovo Top 10

Il tennis italiano continua a scrivere pagine di storia. A partire da lunedì 5 maggio…

2 giorni fa