Mondo challenger: titoli per Satral, Herbert e Darian King

ASPIRAZIONI DA SINGOLARISTA – Pierre-Hugues Herbert, classe ’91 dotato di un servizio esplosivo che talvolta segue a rete, centra il secondo successo stagionale, sul cemento indoor del ricco challenger di Orleans. Herbert, eccellente doppista (numero due nella classifica di specialità e campione uscente – col sodale Nicolas Mahut – di Wimbledon), quest’anno è riuscito a migliorare il proprio rendimento anche nel singolare, raggiungendo anche il best ranking (al numero 76). Il transalpino, numero sette del seeding, ha superato facilmente il primo turno contro Alexandre Sidorenko ed è uscito vincitore anche dalla battaglia (4-6 7-6 6-4 il risultato finale) contro un redivivo Tommy Robredo. Sconfitti anche i “big server” Ruben Bemelmans e Daniel Brands (non a caso, tre dei quattro set disputati si sono risolti con dei tie-break, tutti vinti da Herbert), in finale Herbert ha avuto la meglio sullo slovacco Norbert Gombos col punteggio di 7-5 4-6 6-3.

 

LA CRESCITA DI SATRAL – Sui campi in terra battuta del BFD Challenger di Roma, Jan Satral sovverte il pronostico e supera in finale, con un perentorio 6-3 6-2, il favorito della vigilia Robin Haase (ex numero 33 delle classifiche che negli ultimi cinque tornei disputati su terra ha sempre raggiunto la finale, inclusa quella dell’ATP di Gstaad). Il ventiseienne ceco, archiviati i primi due turni a spese di Lorenzo Giustino (che, quattro giorni prima, lo aveva battuto a Sibiu) e del veterano Ruben Ramirez-Hidalgo, ha firmato la prima impresa nei quarti, quando ha regolato in due set il regolarista sloveno (ma di passaporto britannico) Aljaz Bedene. Battuto il talentino svedese Mikael Ymer (classe ’98, fratello del più noto Elias) proveniente dalle quali, Satral ha superato la prova del nove anche contro l’esperto olandese. Con questa vittoria Satral, che aveva ben figurato a Flushing Meadows contro Monfils (nonostante non fosse riuscito ad aggiudicarsi nemmeno un set), migliora ulteriormente il proprio best ranking, issandosi fino alla posizione 136 delle classifiche.

 

LA FESTA ROVINATA A MMOH  – A Tiburon, piccolo centro della California, il caraibico Darian King conquista il terzo challenger stagionale, il secondo sul cemento. Il classe ’92 delle Barbados, sconfitto all’esordio il coetaneo Yuki Bhambri, al secondo turno ha beneficiato del ritiro (con King avanti 4-2 al terzo set) dell’esperto Benjamin Becker, numero uno del seeding. Il coloured delle Piccole Antille ha poi battuto due giovani americani: Dennis Novikov e il più giovane Mackenzie McDonald (ventunenne numero 371 delle classifiche). L’avversario di Darian King per la finale è stato un sorprendente Michael Mmoh, diciottenne nato in Arabia Saudita ma di passaporto americano, che nel suo cammino ha eliminato i più quotati Stefan Kozlov, Bjorn Fratangelo e Tim Smyczek (rispettivamente: sesta, seconda e terza testa di serie del tabellone). All’atto conclusivo, però, si è imposto il più solido Darian King (che, con questo successo, fissa il proprio best ranking alla posizione 135) col punteggio di 7-6 6-2: il primo titolo di Michael Mmoh è solo rimandato.

Davide Truglio

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