Nadal: “Raggiungere il record Slam di Federer? Non ci penso”

Inizia molto bene l’Australian Open di Rafael Nadal, che sbriga la pratica Hugo Dellien in poco più di due ore perdendo solo 5 game. Si sapeva sarebbe stato un esordio morbido per il numero 1 del mondo e così è stato. Hugo Dellien numero 73 del mondo dalla Bolivia è un buon giocatore da terra battuta. Arrivato al grande tennis l’anno scorso e vittorioso al Challenger di Milano. Da segnalare una partita vinta al Roland Garros e una bella sconfitta, proprio a Parigi contro Tsitsipas. Questo il suo curriculum vitae, ahilui, un po’ troppo misero per impensierire il 19 volte campione Slam spagnolo.

La partita è stata un allenamento agonistico per Nadal che è subito volato via 5 a 0. Un primo set che a scapito del 6 a 2 ha visto diversi scambi lunghi e tosti come dimostrano i 52 minuti di gioco. Nel secondo set il boliviano ha tenuto, break e contro break, fino al 4 a 3. Da lì in poi è stato un assolo assoluto di Nadal che ha conquistato gli ultimi 8 game lasciando le briciole al suo avversario.

Un Nadal apparso bello pimpante che ha totalizzato la bellezza di 38 colpi vincenti e soli 21 errori non forzati, per altro la metà di questi nel primo set. Da segnalare anche le 23 discese a rete con cui ha portato a casa ben 19 punti. Insomma un Nadal a tutto tondo. Cercando il pelo nell’uovo, forse i due break subiti tra primo e inizio secondo set sono sembrati evitabili, ma Nadal ha poi spiegato: “Non è mai facile iniziare un torneo, quindi nei primi due set ho provato più a non fare cose cattive che a cercare un tennis davvero buono. Le cose sono cambiate nel terzo set. Ho colto l’occasione per giocare in modo più aggressivo. Sono stato in grado di acquisire il ritmo ed è quello che stavo cercando”

Effettivamente, negli ultimi 8 game è parso veramente un Nadal in formato vittoria Slam. Uno Slam che se vinto sarebbe il 20esimo e sarebbe l’aggancio a Roger Federer. Domanda che ovviamente è arrivata puntuale in conferenza stampa a cui Rafa ha risposto con la consueta umiltà: “Non concepisco il tennis in altro modo se non pensando solo alla prossima partita. Penso che qualsiasi altra cosa sarebbe arrogante perché ogni giorno che entri in campo puoi perdere. In questo momento sto pensando all’ allenamento di domani e fare bene le cose per poter vincere contro Delbonis o Sousa nel turno successivo. Devo preoccuparmi solo di dare il massimo e quindi di darmi l’opportunità di rimanere competitivo. Voglio solo continuare a divertirmi, se vinco il 20° o il 21° Slam anche meglio, ma non cambierà nulla. Non sono più felice dopo aver vinto gli US Open l’anno scorso rispetto a prima. Ciò che mi rende felice sono tutti i miei sforzi per essere un buon giocatore”.

Insomma: caccia al 20esimo Slam, ma senza nessuna ansia. Un torneo che per Nadal è stato spesso maledetto. Dopo la prima e unica vittoria del 2009 in finale su Federer, lo spagnolo ha perso le finali nel 2012, 2014, 2017 e 2018. Gli è stato chiesto come mai questo sia il torneo dello Slam dove ha vinto meno: “Non lo so. La verità è che ho perso due finali in cinque set e poi mi sono fatto male in finale contro Wawrinka nel 2014, un rivale con cui avevo un record di 14-0 a mio favore. Ho dovuto affrontare infortuni in altre edizioni, ma non lo so. Forse le condizioni di New York vanno a beneficio del mio gioco più di quelle qui, è l’unica ragione che riesco a trovare “

La caccia al 20esimo è iniziata e questo è un Nadal da corsa.

Edoardo Iuretich

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