[tps_title]Querrey b. Djokovic 7-6 (8-6) 6-1 3-6 7-6 (7-5), Wimbledon 2016, terzo turno[/tps_title]
E’ vero. Sam Querrey non si può definire di certo un tennista sconosciuto. 10 titoli vinti in carriera, ex top 10, un quarto ed una semifinale Slam, e diversi ottimi risultati in carriera. Però forse, per Novak Djokovic e per tutto l’ambiente tennistico, la sconfitta patita dal serbo al terzo turno di Wimbledon 2016 contro l’americano, è stata la più inaspettata, soprattutto visto il contesto di quel momento. Nole si presenta allo Slam londinese nel 2016 dopo aver disputato ben 6 finali Slam consecutive e averne vinte 5, dopo aver sfiorato il grande slam nel 2015 (battuto da Wawrinka in finale a Parigi), ed ha già vinto i primi due slam di stagione, sempre in finale contro il rivale Andy Murray. E’ chiaramente lui il favoritissimo, nessuno vede dei rivali che possano impensierirlo nel suo cammino nel torneo, e in molti si aspettano una nuova finale fra il serbo ed il britannico. Ed invece, proprio in un momento in cui Nole sembrava invincibile, arriva l’upset: 7-6 (8-6) 6-1 3-6 7-6 (7-5) il punteggio finale per lo statunitense, in un match che era stato interrotto per pioggia il giorno prima e poi recuperato. E il quasi invincibile Djokovic al tappeto, per lo stupore di tutti.
Indimenticabile, al riguardo, fu l’espressione di Judy Murray, che era sul campo centrale a seguire il match del figlio Andy; quando il tabellone elettronico annuncia che Djokovic era stato sconfitto da Querrey, le telecamere pizzicano Judy con un sorriso compiaciuto e soddisfatto, che ha tutta l’aria di dire “E vai! Ora mio figlio può vincere il torneo”. Ed in effetti sarà così: Andy Murray vincerà quell’edizione di Wimbledon, prevalendo in 3 set in finale contro Raonic.
