Rafael Nadal, la routine di un campione

Per diventare un campione nulla può essere lasciato al caso. Lo sa bene Rafael Nadal che, anche – e soprattutto – durante i suoi match, segue una routine davvero particolare. C’è chi li definisce gesti scaramantici, chi una vera e propria ossessione ma, qualunque termine venga utilizzato ha poca importanza.

Il tennista maiorchino, infatti, deve avere la sua bottiglietta d’acqua così come l’asciugamano personale al proprio posto durante il match. E, come dimenticare il “rituale” prima di ogni turno di battuta: toccarsi i capelli, sistemare i pantaloncini e grattarsi il naso. Solo dopo arriva il lancio della pallina e il servizio.

Rafael Nadal

Un “sistema” che, per stessa ammissione di Rafael Nadal, lo aiuta a ritrovare tranquillità e sicurezza. In una recente intervista-video per la MAPFRE, una cosietà che sponsorizza il “Rafa Nadal Tour”, lo spagnolo ha condiviso con i suoi fan – e non solo – la sua giornata tipo. Ovviamente iniziando dalla mattina.

Sveglia sempre alla stessa ora e, per sicurezza, due sveglie impostate per essere più tranquillo. Poi, nell’arco  delle 24 ore non può mancare l’appuntamento con la doccia: circa tre al giorno. Il lockdown ha avuto poi risvolti postivi perché ha gli ha permesso di trascorrere tempo con la sua famiglia visto che mediamente sono 238 i giorni che passa fuori casa viaggiando per i tornei.

Juan Martin Del Potro ARG v Rafael Nadal ESP in the quarter final of the Gentlemen’s Singles on Centre Court. The Championships 2018. Held at The All England Lawn Tennis Club, Wimbledon. Day 9 Wednesday 11/07/2018. Credit: AELTC/Simon Bruty

Nelle cose che ritengo importanti sono molto ordinato e preciso. Seguo da anni la stessa routine prima di giocare una partita. Penso che l’essere umano debba avere uno schema da ripetere giornalmente. A me tutto questo da fiducia e tranquillità” ha sottolineato Rafael Nadal.

Per il giocatore originario di Manacor, classe 1986, anche la dieta è un elemento fondamentale. Piano alimentare specifico e tanta frutta dopo allenamenti e partite. Ma, da non sottovalutare, è anche il tempo da dedicare al proprio fisico e per questo motivo sono poco meno di 600 le ore annue che passa con i suoi fisioterapisti.

 

Diletta Barilla

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