Troppo Jannik, Musetti rimandato

Dopo una prima fase di equilibrio, Sinner fa valere il peso e l’esperienza e si prende il derby (7-5, 6-2): ai quarti lo attende Rinderknech.

Ci sono due partite in questa partita: la prima è una gran lotta in cui il Muso riesce a opporre talento e fantasia alla forza d’urto di Sinner. Addirittura in questo minimatch è lui a guadagnarsi con un paio di splendidi rovesci l’unica chance in risposta, nel quarto game. Passata la paura, Jannik non rischia più nulla a dispetto della bassa percentuale di prime (47% alla fine), compensata da un ottima resa della seconda. Si arriva così al cinque pari.

Qui comincia il secondo match, quello in cui Sinner decide di fare il prepotente. Il rosso di San Candido alza la voce in risposta, Musetti tenta la strada del serve and volley, il che è ammirevole ma non gli impedisce di finire impallinato, steso e brekkato. Jannik coglie il suo stordimento e chiude rapido 7-5.

L’inizio del secondo set sembra fatale per Musetti, perché Sinner è famelico come un lupo e guadagna subito palle break. Lorenzo resta fedele alle proprie idee, piazza tre ace nel game e finalmente mette a frutto le discese a rete per l’1-0. Il sollievo si trasforma in un entusiasmo che lo guida allo 0/30 ma qui Jannik, picchia da fondo e lo sbatte fuori dal campo, trovando il pareggio in un amen (1-1). Ora è lui a portarsi 0/30, la reazione di Musetti dura un quindici, poi il break è servito con due gratuiti: 2-1 e palla a Jannik. Da qui in avanti è una cavalcata. C’è troppa differenza di peso e nei pochi momenti di esitazione c’è sempre qualche aiutino da parte del toscano, ormai privo di speranza.
I primi due match point arrivano in risposta sul 5-1: Lorenzo li annulla con un servizio vincente e un bel dritto lungolinea che spolvera l’angolo del campo. Questo game mostra se vogliamo la ritrovata serenità musettiana – ed è stato bello rivederlo senza quel male di vivere che lo accompagna da mesi – ma adesso Sinner serve per il match. Qui Musetti sfodera un passantone di dritto per il 15/15, poi concede altri due matchpoint. Questa volta Muso non ripete il miracolo e il suo rovescio si spegne in rete per un 6-2 abbastanza comodo. Per Jannik ai quarti di finale ci sarà Rinderknech, che l’ha già sconfitto a maggio in quel di Lione, subito prima del Roland Garros.

È stato un derby piacevole, che speriamo di vedere di nuovo spesso e volentieri, magari per obiettivi più alti. Musetti, da sfavorito, ha giocato senza pressione e per una lunga fase ha trovato la sintesi tra estetica ed efficacia, Jannik doveva vincere e ha vinto, recitando volentieri il ruolo del protagonista navigato che sa attendere la partita e domarla al momento giusto. Ricordare che ha vent’anni non è mai superfluo.

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