Giocare, o non giocare: questo è il problema

Per l’ennesima volta, Roger Federer è l’uomo del momento. Da ieri è ufficialmente numero 1 al mondo per la settimana numero 303 e lo sarà almeno per altre tre. Non solo: Federer, dopo aver confessato di aver accettato la wild card a Rotterdam esclusivamente per la prima posizione, non si è fermato e ha conquistato abbastanza agilmente il suo titolo numero 97. Nulla ha potuto un Grigor Dimitrov completamente in balia del tennista elvetico (Federer b. Dimitrov 62 62).

Tennis - ATP 500 - Rotterdam Open - Final - Ahoy , Rotterdam, Netherlands - February 18, 2018 - Roger Federer of Switzerland and Grigor Dimitrov of Bulgaria hold their trophies. REUTERS/Michael Kooren
Tennis – ATP 500 – Rotterdam Open – Final – Ahoy , Rotterdam, Netherlands – February 18, 2018 – Roger Federer of Switzerland and Grigor Dimitrov of Bulgaria hold their trophies. REUTERS/Michael Kooren

Dopo questa scorpacciata di record, serpeggia nell’aria l’annosa questione: Federer giocherà o meno sulla terra rossa? L’anno scorso, la scelta dello svizzero fu molto lungimirante, poiché gli permise di disputare un Wimbledon da urlo, coronato con il nono titolo. È altrettanto indubbio, però, che la certezza sulla rinuncia dello svizzero al periodo rosso non vi sia, anche perché lo scorso anno lo comunicò ufficialmente solamente dopo la vittoria a Miami.

Nella tifoseria di Federer, vi sono anime contrastanti su questa scelta: c’è chi vorrebbe un Roger ancor più dominante di quanto lo sia attualmente, consapevoli del fatto che – tolto Nadal al top – nessuno sarebbe in grado di batterlo anche su terra; c’è chi, invece, memore dei fasti del 2017, consiglia e spera che lo svizzero non scenda nemmeno in campo su una superficie dannosa per il suo fisico. È proprio per questo motivo che presumibilmente anche quest’anno Federer rinuncerà alle trasferte su terra. Il suo preparatore atletico, Pierre Paganini, conferma che “il continuo scivolare sui campi in terra provoca diverse vibrazioni nelle articolazioni e questo porta a un danno costante alla stabilità e di conseguenza al ginocchio di Federer.” Non che sui campi in cemento non vi sia stress, però è senza dubbio dimezzato. “Un giocatore “ballerino” come Roger” – continua – “soffre meno sui campi in cemento perché l’impatto è più breve. In un attimo, il piede abbandona il suolo e non ci sono conseguenze. Sulla terra, invece, è uno sforzo continuo.” Ne sa qualcosa anche Rafa Nadal, sofferente da anni a problemi periodici al ginocchio. Che possa essere questa una delle tante motivazioni…

Nell’immaginario comune, sarà molto difficile vedere Federer calcare i campi del Roland Garros. L’ultima apparizione risale a 3 anni fa, sconfitto ai quarti di finale da Wawrinka. Nel 2016, la schiena lo tenne lontano da Parigi; nel 2017, il pensiero di infortunarsi fece lo stesso. In questo momento, Federer è numero 1 e ha già vinto il primo Slam stagionale, ma ha sempre quasi 37 anni. A quest’età, la motivazione è tutto: Roger non scenderà mai in campo in un torneo con l’idea di non essere competitivo. E per competitivo, si intende vincente. Anche per questo la terrà gli è nemica in questo momento della sua carriera, a meno che lui stesso decida di cambiare idea…

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