Wimbledon, doppio: Hingis/Mirza e Rojer/Tecau

In alto le bandiere e i canti per Jean-Julien Rojer/Horia Tecau e Matina Hingis/Sania Mirza. Le due coppie, dopo aver vinto le rispettive finali, hanno potuto iscrivere i loro nomi nell’albo d’oro del torneo tennistico più prestigioso del mondo.
L’incontro maschile iniziato a metà pomeriggio è terminato 7-6(5), 6-4, 6-4. Le tds n. 4 nelle due ore scarse di gioco hanno messo in scena una vera e propria sinfonia, incentrata sulla perfetta comunicazione. La coppia anglofona è apparsa sin da subito troppo contratta, quasi pietrificata dalla pressione del dover giocare di fronte ad un pubblico amico. Il tie break del primo parziale viene deciso da due errori: una volè e un lob terminano out per pochi centimetri.

Alla ripresa del gioco, dopo un paio di games interlocutori, l’ispiratissimo Tecau (man of the match) trascina il compagno, infatti i due strappano il servizio ai rivali alla prima occasione utile. I due, nonostante qualche patema d’animo sul 5-3 e servizio, riescono a portare a casa anche il secondo set. I nervi e le possibilità di vittoria abbandonano Murray e Peers sul 4 pari, quando a causa di un doppio fallo dell’australiano, sono costretti a dover fronteggiare l’ennesima palla break, prontamente sfruttata dai rivali.

Anche le statistiche testimoniano a favore del meritato successo del numero 7 e 8 del mondo: 79% dei punti con la prima, 15 vincenti ed un solo errore gratuito.
Diametralmente opposto lo spartito della seconda partita in programma. Rimonta spettacolare di Hingis/Mirza ai danni di Makarova/Vesnina (5-7, 7-6, 7-5). La svolta del primo parziale giunge al decimo gioco, quando il sodalizio indo-turco concede tre palle break di fila, basta la prima al binomio russo per portarsi in vantaggio e andare a servire per il set.

Il match svolta completamente nel tie break del secondo parziale, quando la Mirza riesce a pareggiare i conti grazie ad un diritto lungo linea potentissimo. Incredibile quello che succede dal 5-3 e servizio Makarova/Vesnina: le due vanno sotto 0-40, riescono a tornare a galla fino ai vantaggi, ma in seguito la rivale svizzera capitalizza l’occasione per il 5-4. Da li in poi le tds n. 1 non sbaglieranno più nulla aggiudicandosi i tre giochi successivi e il meritatissimo “game, set and match”.

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