Amarcord – Novak Djokovic vs Juan Martin Del Potro, semifinale ATP Finals 2012

I due avversari arrivano a questa partita dopo essersi scontrati già altre 3 volte durante l’anno: la prima alla finale per il bronzo delle Olimpiadi di Londra, vinta dall’argentino, mentre le altre, semifinale a Cincinnati e quarti agli US Open, sono state vinte dal serbo. Juan Martin ha passato il round robin arrivando secondo in un girone con Federer (battuto), Ferrer (con cui ha perso) e Tipsarevic (battuto). Djokovic invece ha battuto tutti: Tsonga, Murray e Berdych.

I ritmi sono altissimi fin da subito e scambi profondi e potenti si susseguono uno dopo l’altro. I primi giochi filano lisci per chi batte perché entrambi faticano a rispondere sulle prime dell’avversario. Il primo punto veramente spettacolare avviene nel quinto game sulla battuta di Djokovic, quando, dopo che quest’ultimo ha invitato a rete l’argentino, che risponde con una controsmorzata, alza un lob che però il gigante di Tandil acciuffa in salto all’indietro. Sul 4-4 Delpo diventa straripante: domina tutti gli scambi sulla diagonale dei dritti e sul 15-15 gioca un altro punto niente male. Dopo che il serbo lo ha spostato da una parte all’altra del campo per scendere a rete e giocare una volee conclusiva, l’allora numero 7 al mondo gioca un passante di dritto in recupero. Poi si guadagna subito due palle break e alla prima occasione porta a casa il gioco dopo essersi messo comodo comodo sulla diagonale di dritto ad aspettare l’errore dell’avversario. Vince il gioco successivo a zero e porta a casa il set.

Anche nel secondo parziale l’argentino sembra invincibile, nonostante Nole provi a variare la strategia e a puntare sempre di più sulla diagonale dei rovesci: dopo aver concesso nel primo gioco una palla break, annullata in seguito ad uno scambio bellissimo, è costretto a cedere due game più tardi quando sul 15-40, Del Potro termina uno scambio folle di ben 32 colpi con 2 accelerazioni mostruose di dritto. Proprio quando la partita sembrava in pugno, con Djokovic pronto a crollare, ecco che accade il contrario: il serbo diventa ingiocabile, mentre l’argentino diventa eccessivamente falloso. Così il numero 1 al mondo si prende il controbreak al terzo tentativo, per poi strappare il servizio sul 4-3 e infine servire e portare a casa il set.

Nell’ultimo parziale non c’è storia perché Djokovic trova qualsiasi angolo e lo dimostra nel terzo gioco quando ottiene un break con un meraviglioso dritto incrociato. Sul 4-2 ottiene pure il secondo break nonostante l’argentino fosse stato in vantaggio per 30-0. Va al servizio, lo tiene a 0 e ottiene la finale delle ATP Finals, poi vinta contro Federer, non con poca fatica.

E noi speriamo che quando si ritornerà a giocare ci siano molti match con questi livelli di intensità e spettacolo, ma soprattutto speriamo che il gigante di Tandil possa finalmente tornare a giocare come una volta, senza infortuni che lo torturino.

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