Berrettini, l’inizio è ora

Lo aspettavamo e forse è arrivato. Matteo Berrettini, solido azzurro classe 1996, è una speranza a cui aggrapparsi. La partita di questa notte contro Medvedev ad Indian Wells ha fatto capire quanto sia maturato a livello fisico e mentale il giocatore nato a Roma.

Un servizio efficace, un’ottima gestione del punto e molto altro: tanti sono i punti su cui ha lavorato Matteo Berrettini ad inizio anno. E probabilmente è riuscito a diventare un giocatore completo, almeno dal punto di vista del suo bagaglio tecnico. Ha ancora qualcosina da migliorare sul rovescio e quando lo scambio si velocizza, ma la partita di ieri contro il NextGen Daniil Medvedev ha offerto molti spunti da cui ripartire.

Innanzitutto è vicinissimo alla top 100 ed ha già raggiunto la posizione massima in carriera, ovvero la numero 104 del ranking. E poi la condizione mentale sembra essere finalmente a posto: avevamo sempre parlato di un Berrettini incostante e discontinuo, invece dal 25 febbraio – giorno del trionfo a Bergamo, in finale contro Stefano Napolitano – non si è più fermato. Ha giocato con grande concretezza le qualificazioni ad Indian Wells, vincendo contro Denis Kudla e perdendo in tre set contro Peter Polansky, prima di essere ripescato da lucky loser (usufruendo del ritiro di Nick Kyrgios dal tabellone principale).

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Davanti a lui c’era Daniil Medvedev, uno dei più promettenti giocatori del circuito, numero 57 del mondo e vincitore dell’ATP 250 di Sydney ad inizio anno. Per un set e mezzo Berrettini l’ha messo sotto, costringendolo a molta fatica specialmente dal punto di vista psicologico: Matteo ha recuperato dallo svantaggio di 6-1 nel tie-break e si è portato a casa il primo parziale con il risultato di 7-6. Poi, complice un po’ di stanchezza e la maggiore abitudine dell’avversario russo a questo tipo di match, sul 3-1 in suo favore, Berrettini ha lasciato qualche palla di troppo in rete e Medvedev ha preso fiducia, portandosi a casa il match al terzo set.

Non ci disperiamo di certo per questa sconfitta, anzi, aspettiamo Matteo ancora più contenti. Agurandoci che sia il tuo anno, forza ragazzo.

Filippo Gallino

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