Fognini e Bolelli: dalle critiche in Coppa Davis alla semifinale a Montecarlo

7 aprile 2018, Genova. Nella seconda giornata di Coppa Davis, l’Italia schiera i suoi due miglior doppisti: Fabio Fognini e Simone Bolelli. La Francia, d’altro canto, ha potuto contare su altri due doppisti di altissimo livello come Nicolas Mahut e Pierre-Hugues Herbert. Il match che tre anni fa valeva un Australian Open, in quel caso valeva un punto importantissimo che avrebbe potuto ribaltare le sorti della sfida tra Italia e Francia.

Purtroppo per noi, il match è scappato via dalle mani degli azzurri che hanno ceduto facilmente in meno di due ore.
In preda alla rabbia, non solo per la sconfitta ma anche per l’atteggiamento negativo dei nostri giocatori, i tifosi non hanno risparmiato Fognini e Bolelli da alcun tipo di critica. Quando si vince, tutto è relativamente facile: hai il supporto della maggioranza dei tifosi e tutti ti osannano.

Al contrario, quando perdi, le critiche arrivano più forti che mai, anche dalle stesse persone che magari fino a poche ore prima ti avevano sostenuto. Quando si dice “salire sul carro del vincitore” si intende proprio questo, l’usanza di sostenere un giocatore nel suo momento migliore per poi voltargli le spalle nel momento peggiore.
La qualità dei commenti letti su Fabio Fognini e Simone Bolelli dopo la sconfitta a Genova è a dir poco imbarazzante. Nessuno nega che la prestazione degli azzurri sia stata deficitaria, ma bisognerebbe far attenzione a ciò che si dice:

“Fognini e Bolelli hanno già dato il massimo, non dovrebbero più giocare insieme”, o ancora “qualcuno pensava che Fognini e Bolelli potessero battere i francesi?”

Nel tennis, la miglior risposta non è quella che si da sui social o in una conferenza stampa, ma sul campo.
A pochi giorni dalla brutta sconfitta in Davis, Fogna e Bole hanno mostrato di essere ancora la coppia affiatata di un tempo, capace di battere anche i migliori giocatori. Nel Masters 1000 di Montecarlo hanno battuto i numeri uno del mondo Kubot e Melo in rimonta, per poi sconfiggere anche i numeri 11 nella race Klaasen e Venus.

Invece di andare sempre contro i nostri migliori giocatori, perdoniamoli quando non sono in giornata e quando non riescono ad esprimersi al loro massimo. Fabio e Simone hanno sempre dato tutto per la nazionale italiana, ed è giusto che il loro merito venga riconosciuto anche in caso di sconfitta. 

 

Andrea Lombardo

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