Giulia Gatto Monticone: da Torino a Wimbledon

Giulia Gatto Monticone ha finalmente trovato un equilibrio. La torinese è stata per anni vicina alle prime 200 del ranking mondiale. A fine 2018, dopo il suo 31esimo compleanno, la piemontese si è regalata un best ranking vicino alla top200. Ma era solo il primo dei tanti best ranking che avrebbe poi fatto nel corso dei mesi. Sempre nel 2018 ha vinto il campionato nazionale a squadre con Beinasco, a due passi dalla sua Torino.

Dopo una carriera difficile, con vari infortuni che ne hanno minato la crescita (infortunio al polso nel 2016), la Gatto Monticone ha ricevuto le prime importanti gratificazioni in carriera. Torino è sempre stata protagonista della vita di Giulia. La piemontese si è sempre allenata nell’ex capitale d’Italia o nei paesi limitrofi. La svolta è avvenuta grazie al suo coach e compagno Tommaso Iozzo, preparato in neuroscienze applicate al tennis, aiutando così Giulia Gatto-Monticone a crescere sotto il profilo della preparazione mentale, allenando parametri vitali come la tensione muscolare e la temperatura corporea, così da essere più performante in partita. Questa svolta l’ha portata a porsi obiettivi sempre più alti e che ha sempre raggiunto.

Dall’inizio di questo sodalizio sono arrivati risultati sempre più importanti: vittorie su top200, vittorie nei 25k ed una semifinale in un 80k. La classifica le ha anche consentito di partecipare di nuovo alle qualificazioni Slam (ultima presenza allo US Open 2014). Mentre all’Australian Open ha perso al primo turno di qualificazione, al Roland Garros ed a Wimbledon sono arrivate le prime qualificazioni. Il main draw colto a Wimbledon è stato a dire poco sorprendente, la torinese veniva da un problema al ginocchio colto a Nottingham ed ha rischiato grosso all’ultimo turno di qualificazione. Poi, il primo turno contro Serena Williams davanti a 15mila persone.

“Ho mille immagini di Wimbledon; più di ogni altra, però mi è rimasta impressa la sensazione quasi di incredulità che ho provato durante il sorteggio a inizio partita, quando Serena era davvero a pochi centimetri da me. Per il resto, ero emozionata, ma non troppo e il pubblico del Centrale non mi ha affatto intimorita, anzi mi è stato d’aiuto”.

Giulia Gatto Monticone è la dimostrazione che anche a 31 anni, quando tanti ti danno per finito, puoi riuscire a stupire tutti, ma soprattutto, a stupire te stesso.

Un grazie all’articolo della FIT ” Da Torino agli Slam: così Giulia è arrivata a Wimbledon”

Luciano Nocera

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