Roland Garros: la prova incoraggiante di Marco Cecchinato

Marco Cecchinato sta vivendo l’esperienza da top-100 con molta fatica. Come tutti i giocatori che si sono duramente costruiti una classifica importante valorizzando i propri punti di forza e convivendo con quelli di debolezza. Usando la testa, con rigore e perseveranza. Inanellando risultati di tutto rispetto nei tornei challenger in giro per l’Europa, focalizzando la propria attenzione su una programmazione intelligente che fa i conti con quello che si può diventare e non solo con il libro dei sogni.

Già dall’agosto scorso questo lavoro da formichina ha portato i risultati più attesi, ma non per questo più scontanti: avere una classifica per giocare gli Slam di diritto, programmarsi negli atp250, provare a giocare tornei di livello ancora superiore e scontrarsi con un altro tennis, quello che conta, nel quale i dettagli fanno la differenza tra la vittoria e la sconfitta. Ecco: questo è l’esame più difficile da superare.

Il match di oggi, così come tutta la programmazione fin qui svolta dal tennista palermitano, rappresenta proprio una specie di ingresso in società, con gli occhi di tutti puntati addosso: telecamere, giornalisti, fans, pubblico, avversario. L’esame non è stato superato, ma ci sono dei passaggi da fare ancora e delle considerazioni da addurre. Intanto il livello del gioco di Ceck è davvero buono: servizio affidabile, capace anche di portare qualche punto diretto, il rovescio resta un tallone d’achille, ma se giocato in sequenza è un colpo abbastanza interessante, talvolta in grado di aprire angoli interessanti. Il dritto è senza dubbio di livello assoluto: sbaglia poco, muove la palla in modo efficace, è vincente. Sotto l’aspetto fisico la tenuta è quella che serve. Insomma, abbiamo un giocatore da top100, e già molto giovane.

Ma cosa manca per portare a casa le partite anche a questo livello?
Intanto la capacità di leggere i punti, di pesarli in modo più specifico. Contro Kyrgios, ad esempio, una risposta ad una prima palla giocabile sullo 0-30 6-5 servizio Australia non va sbagliata, assolutamente. Qualche prima palla tirata via con troppa foga, invece di giocare il punto e sfruttare il nervosismo dell’avversario (set point del tiebreak del secondo set), e poi quel doppio fallo sulla palla break n. 11, nel terzo game del terzo set.
Dettagli, ma quelli che contano ed incidono.

Certo, battere questo Kyrgios non era pensabile, ma alzi la mano chi si aspettava di farci partita sostanzialmente pari per oltre due ore a Parigi. Del resto anche le statistiche ce lo confermano. Kyrgios è un’altra categoria, senza dubbio, ma adesso, con una rinnovata consapevolezza, bisogna andare a vincere le partite che si possono vincere nel circuito maggiore. L’assalto alla diligenza è appena iniziato!

Alberto Maiale

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