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Simone Bolelli: “Mi sento bene, credo di poter giocare ancora per 4 o 5 anni”

A un solo giorno dai 30 anni, Simone Bolelli è stato autore di una delle migliori stagioni della sua carriera. Il suo rendimento, pur molto discontinuo, ha raggiunto picchi di ottimo livello, mostrato a inizio anno con la storica vittoria in doppio agli Australian Open in coppia con Fabio Fognini. Il ‘Bole’ si è tolto diverse soddisfazioni anche in singolare, riuscendo a battere giocatori del calibro di David Goffin, Juan Monaco, Milos Raonic e Tomas Berdych.

Il tennista di Budrio, n. 59 del mondo (best-ranking al n. 36 conquistato nel 2009), non ha ancora conquistato un titolo in singolare, ma potrebbe essere solo questione di tempo. L’italiano, sconfitto brutalmente al primo turno del China Open dal n. 1 Novak Djokovic, in un’intervista a Sports Illustrated, tra le altre cose ha parlato di temi purtroppo molto attuali nel tennis, e nel tennis italiano: la corruzione, partite truccate e scommesse nel tennis.

“Nel 2013 ho avuto un infortunio al polso. Da lì ho iniziato una nuova carriera. Ho giocato molto bene l’anno scorso, partendo da zero. Ho raggiunto il 55 ° nel mondo. Quest’anno ho iniziato molto bene, ho vinto l’Open d’Australia con Fabio (Fognini) e un paio di finali al 1000 Masters. Anche nel singolare sono andato bene. Ho trent’anni, ma credo di poter giocare ad alti livelli per altri 4-5 anni”, dichiara Bolelli.

La sua tappa più importante della stagione è stata appunto il titolo vinto a Melbourne. “É stato fantastico”, ricorda. “Voglio dire, è stato davvero inaspettato, perché abbiamo iniziato a giocare senza aspettative, partita per partita. Dai quarti di finale abbiamo cominciato a rendersi conto che forse avremmo potuto vincere anche perché i fratelli Bryans erano fuori gioco. Siamo stati bravi a sfruttare questa occasione, è stato davvero incredibile. C’era mia moglie lì con me, è stato fantastico, anche perché vincere con un amico come Fabio è qualcosa di fantastico”.

Un successo inaspettato, anche perché Simone ha sempre preferito concentrarsi sul singolare. “Non mi ero mai focalizzato troppo sul doppio, ho sempre voluto mettere le mie energie nel singolo, cercando di vincere i tornei, fare qualcosa di diverso, di battere il mio best-ranking. Il doppio è uno sport completamente diverso. Io e Fabio abbiamo incominciato a fare coppia perché eravamo amici e siamo molto contenti di giocare insieme, anche se la priorità assoluta rimane ancora il singolare”.

Bolelli ha infine speso alcune parole sullo scandalo delle partite truccate in cui sono coinvolti i suoi colleghi e amici Daniele Bracciali e Potito Starace: “Non ho parlato con loro di questo. Mi dispiace molto, ma non so cosa dire. Io sono responsabile solo per quello che faccio”.

“In passato il tennis era pulito”, afferma Bolelli. “Ma ora, da tempo mi tocca leggere sui giornali di terribili notizie su partite truccate in tornei junior come i Future e nei Challenger. Sono sempre stato convinto che il tennis fosse davvero uno sport pulito, e non come il calcio o gli altri sport, ma ora qualcosa sta andando storto“.

Fonte: Punto de Break

Michele Alinovi

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