THOUGHTS

Diario degli Australian Open: giorno 4

Per un paio di punti, alla fine del secondo set, Delbonis è stato temibile. Spingeva con coraggio, venendo più volte a prendersi il punto a rete con lo schiaffo di dritto.
Poi, la disparità di livello tra lui e Nadal è aumentata, e la sfida si è conclusa senza intoppi. Un episodio sfugge alla normale routine. L’argentino serve da sinistra. È una prima ad uscire che Rafa cerca di raggiungere. Impatta la palla in allungo, ma con qualche millesimo di ritardo. La traiettoria della risposta scivola in corridoio, si allarga più di quanto ci si aspettasse.
È un dritto fulmineo, piatto e pesantissimo, che colpisce direttamente sullo zigomo una povera raccattapalle ferma al fianco del giudice di sedia.
Ha una guancia rosso fuoco, ma le hanno insegnato a rispondere sempre “va tutto bene”. Nadal si avvicina, chiede come stia, la abbraccia e le dà un bacio sulla guancia. La telecronista, probabilmente un po’ invidiosa, sottolinea il gesto.
Esistono piccoli gesti capaci di strappare un sorriso generale. Rafa torna verso la riga di fondo scusandosi di nuovo.
Bel momento, bella spontaneità.

Camila Giorgi batte la Kuznetsova e si porta al terzo turno. Ottima prova della marchigiana, che mi ostino a definire giovane nonostante questo sia l’anno dei 29. Ammettiamolo, per noi Camila rimarrà la ventitreenne dall’enorme potenziale che avrebbe bisogno di un drastico cambiamento tattico.
Forse perché, dal giorno dell’esordio ad oggi, il suo gioco non è mai cambiato, o forse perché gli argomenti e le discussioni sul suo conto sono sempre rimasti gli stessi.
Poco importa, ora l’attende la sfida con il terzino Kerber, tornata a farsi vedere dopo mesi di gradito oblio.
Sarà un bell’incontro, tra due avversarie antitetiche. Camila dovrà essere in grado di abbattere la portentosa resistenza della figlia del muro di Berlino.

Peccato per Seppi. All’esordio non credevo avesse speranze, ma ad inizio quinto set, per un istante, ci ho creduto.
Grande prova in ogni caso, la sua. In terra australiana Andreas ha sempre dimostrato di saper giocare. Da parte mia avrà sempre complimenti per costanza, perseveranza e professionalità.

Simon è un perfetto incantatore di serpenti. Opposto a Kyrgios non ha speranza alcuna di successo. Sotto di due set, con l’acqua alla gola e travolto dalla foga prorompente dell’australiano, riesce in una prodezza che merita quantomeno la menzione.
Abbassa ancor di più il suo ritmo abituale, si appoggia morbidamente ad ogni palla, addormenta gli scambi e fa sì che Nick inizi a giocare alla sua maniera. Il risultato è scontato, nessuno può superarlo nella tattica della ribattuta.
Vince il set e questo fa sì che Kyrgios si risvegli.
La partita termina al quarto parziale, ma Simon, nel suo piccolo, ha vinto ancora.

Nicola Corradi

Share
Published by
Nicola Corradi

Recent Posts

Casper Ruud rompe il silenzio: “Mi sentivo come un criceto nella ruota”

Nel pieno del suo percorso al Mutua Madrid Open 2025, Casper Ruud ha deciso di…

1 giorno fa

Wta Madrid, crollo Swiatek: Gauff domina e vola in finale

C'è un'immagine che resterà impressa nella memoria degli appassionati di tennis: Iga Swiatek, visibilmente frustrata,…

1 giorno fa

Atp Madrid, finisce ai quarti la corsa di Arnaldi: troppo Draper per l’azzurro

Matteo Arnaldi si ferma ai quarti di finale del Masters 1000 di Madrid, sconfitto con…

1 giorno fa

Jakub Mensik si racconta: “Dopo la vittoria su Djokovic non ho dormito per due giorni”

Jakub Mensik, il predestinato che ha steso il suo idolo A soli 19 anni, Jakub…

2 giorni fa

Annabel Croft: “Djokovic ha perso la sua aura, non è più lo stesso”

Un momento complicato per il fuoriclasse serbo Mentre il tennis italiano si gode le imprese…

2 giorni fa

Lorenzo Musetti nella storia: l’Italia del tennis celebra il suo nuovo Top 10

Il tennis italiano continua a scrivere pagine di storia. A partire da lunedì 5 maggio…

2 giorni fa