Categories: THOUGHTS

Diario delle Finals: giorno 4

-Grigor Dimitrov gioca benissimo e potenzialmente nessuno, eccetto il Vate indiscusso, è capace di raggiungere i suoi picchi di livello.
Goffin, era già stato detto dopo la sfida dello scorso giorno contro Nadal, non ha i colpi e soprattutto il peso per poter competere costantemente con i migliori giocatori del mondo (che non sono quelli presenti a questo Master, ricordiamolo), ma due game vinti in due set sono troppo pochi, in ogni caso.
Sia chiaro, la colpa del belga è solo parziale e molti dei meriti sono anzi del bulgaro, che graziosamente saltella e si allunga, arrivando a recuperi difensivi straordinari che poche volte, su un campo da tennis, ho avuto il piacere di guardare.
Non vorrei esagerare, ma l’elasticità di Grigor può essere comparata, anche se non equiparata, a quella di Novak Djokovic, che tanto, in un torneo di questo tipo, viene a mancare.
6-0 6-2 e l’impressione che Dimitrov sia inarrestabile.
Ho imparato, però, a non fidarmi eccessivamente di lui. Le qualità per raggiungere la finale ci sono, senza ombra di dubbio, ma non dimentichiamoci il rendimento del bulgaro quando i punti iniziano a valere un po’ di più.

-Carreno Busta-Thiem é la sfida tra due pesci fuor d’acqua che, quasi inspiegabilmente, si ritrovano l’uno contro l’altro a giocare il Master.
Nessuno metterà mai in dubbio le doti dell’austriaco, ma giocare senza distinzioni tattiche su tutte le superfici porta soltanto, fuori dalla terra, a sconfitte su sconfitte.
Le altezze alle quali Thiem colpisce e sbraccia di dritto e rovescio sono perfette, infatti, per il rosso, esattamente come quelle di Nadal, ma sul duro (e ancora di più su erba) la palla va anticipata avvicinando i piedi alla linea di fondo, cosa che lo spagnolo sa fare e Thiem no.
Comunque, vince Dominic al terzo set una partita dallo stesso entusiasmo di un documentario bulgaro sull’allevamento di un gregge di capre da parte di un pastore afflitto dal gomito del tennista.
Remate da fondo, imperiture e granitiche.
C’è tutto, in questa sfida, il rifiuto del cambiamento e l’attaccamento morboso ad uno schema al quale aggrapparsi come salvagente.
Giungono, d’un tratto, due discese a rete di Carreno, Thiem va in panico e subisce il break. Il terzo set sale d’intensità, il divertimento aumenta.
Vince il più forte, ma non il più intelligente (tennisticamente parlando).
Carreno eliminato e Thiem rimandato.

A domani.

Nicola Corradi

Share
Published by
Nicola Corradi

Recent Posts

Casper Ruud rompe il silenzio: “Mi sentivo come un criceto nella ruota”

Nel pieno del suo percorso al Mutua Madrid Open 2025, Casper Ruud ha deciso di…

1 giorno fa

Wta Madrid, crollo Swiatek: Gauff domina e vola in finale

C'è un'immagine che resterà impressa nella memoria degli appassionati di tennis: Iga Swiatek, visibilmente frustrata,…

1 giorno fa

Atp Madrid, finisce ai quarti la corsa di Arnaldi: troppo Draper per l’azzurro

Matteo Arnaldi si ferma ai quarti di finale del Masters 1000 di Madrid, sconfitto con…

1 giorno fa

Jakub Mensik si racconta: “Dopo la vittoria su Djokovic non ho dormito per due giorni”

Jakub Mensik, il predestinato che ha steso il suo idolo A soli 19 anni, Jakub…

2 giorni fa

Annabel Croft: “Djokovic ha perso la sua aura, non è più lo stesso”

Un momento complicato per il fuoriclasse serbo Mentre il tennis italiano si gode le imprese…

2 giorni fa

Lorenzo Musetti nella storia: l’Italia del tennis celebra il suo nuovo Top 10

Il tennis italiano continua a scrivere pagine di storia. A partire da lunedì 5 maggio…

2 giorni fa