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Diario di Davis: giorno 1

-Si apre con il botto la sfida di Davis che vede opposte la formazione nostrana, benedetta dall’alto dei cieli dal presidentissimo Binaghi sempre vigilante sulle sorti dei suoi scudieri, e la squadra rappresentante della miglior scuola di tennis al mondo, quella francese.
Andreas Seppi, al ritorno dopo mesi di stop passati tra villeggiatura ed allenamenti in terra natia, ha il difficile compito di aprire le danze sfidando un divin Pouille ancora ebbro dalla cristallina vittoria che, lo scorso novembre, lo portò a trionfare alzando al cielo l’argentea insalatiera. Tra i due, tecnicamente, non c’è storia, e solo la terra, superficie sulla quale, per motivazione tattiche, il transalpino dovrebbe faticare nell’applicare i suoi schemi sfavillanti, potrebbe equiparare i valori tra i due.
L’inizio, in prospettiva italica, non è dei migliori. Seppi fatica ad ingranare e incappa in errori banali, cedendo all’inventiva di Pouille che, respirando a pieni polmoni, inventa giocate imprevedibili e leggiadre. I primi due set sono cordiale soliloquio del francese, che anticipa i colpi con una naturalezza disarmante aiutandosi sempre con un servizio impeccabile spalmato su tutti e quattro gli angoli. Vincenti su vincenti, pubblico in delirio e la fine dell’incontro che si avvicina paurosamente una volta che Lucas ottiene, anche nel terzo, un break di vantaggio.
La magia della Davis, coincisa ad un naturale masochismo francese, riapre i giochi, portando inaspettatamente una sfida già terminata al parziale decisivo.
La foga di Seppi è lampante, un dritto finalmente più incisivo lo lancia a pieno merito in un quinto set dal preambolo spumeggiante.
È tutto inutile, perché il candido torna a brillare, inventa smorzate millimetriche che interrompono scambi lunghi a lui poco congeniali, si erge a entità suprema contro il quale, il povero Andreas, nulla può.
Francia meritatamente in vantaggio dopo il primo match, ma questo Seppi potrà tornare utile nella giornata di domenica.

-Tra Fognini e Chardy non corre buon sangue. Era quindi intenzione del francese, rivelata in conferenza stampa senza troppi problemi, rispondere sul campo alle dichiarazioni poco cortesi che il ligure fece nei suoi confronti tempo fa.
Un primo set costellato dagli errori non aiuta Fabio, che paga il nervosismo iniziale cedendo il parziale senza che il francese debba mettere sul terreno di gioco grandi prodezze.
Dopo l’appannamento iniziale, però, la differenza di potenziale tra i due si fa sentire, e nulla possono gli svariati tentativi di Chardy di fare gioco contro le accelerazione di Fognini, ritrovatosi ad essere, nuovamente, uomo Davis.
Partita che non offre particolari emozioni, ma concede un punto d’oro ad un’Italia che domani avrà il probante compito di affrontare e tentare di battere la coppia francese in un doppio probabilmente decisivo.
L’abbraccio a fine match tra i due sfidanti scioglie le tensioni, portando il clima, tra Francia e Italia, ad un insolito sereno.

Dal vostro cronista è tutto, a domani

Nicola Corradi

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