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Il favoloso mondo di Louise Engzell

Tutto il mondo dello sport è fatto di errori arbitrali. I giudici di gara sbagliano, è un dato di fatto, quasi un dogma di fede. Sarà per errore umano, per buona fede, per sudditanza o per corruzione, fate voi. Succede anche nel tennis naturalmente, dove non è sempre semplice vedere ad esempio quando la pallina  pizzica la linea di mezzo millimetro e per questo è stato introdotto il cosiddetto “occhio di falco“. Ci sono casi in cui però l’errore non è più frutto dell’umanità del giudice, quanto della sua incompetenza, specie se avviene con costanza, e soprattutto quando è legato alla mancata applicazione del regolamento.

Ne sa qualcosa la svedese Louise Engzell, considerata tra i giudici di sedia più avvenenti  ma con troppe macchie in carriera. Prima dell’ultimo arbitraggio di Fognini l’ultima bravata della bionda Louise, si è consumata al Roland Garros sul Suzanne Lenglen, nella sfida tra Daniela Hantuchova e Angelique Kerber. Alla tedesca viene chiamata out una risposta che la slovacca respinge nel campo avversario. L’Engzell scende dalla propria postazione per controllare il segno ed appura che il colpo della Kerber ha colpito la linea. Come da regolamento il punto andrebbe chiaramente ripetuto, dato che l’Hantuchova era praticamente sopra la palla ed è stata condizionata dalla chiamata. La nostra eroina Louise invece decide di dare il punto alla Kerber, suscitando l’ira (giustificata) ma soprattutto lo sgomento della slovacca che dopo dieci minuti di proteste e l’intervento del supervisor (che come da prassi da ragione al giudice, tanto da chiedersi cosa ci stia a fare) deve arrendersi all’assurda decisione dell’Engzell.

Dal canto suo la Kerber non si è dimostrata particolarmente sportiva, dato che di fronte alla gravità del fatto poteva invitare lei stessa l’arbitro ad applicare semplicemente il regolamento, invece la tedesca si è persino avvicinata al luogo della discussione per protestare della troppa perdita di tempo. La partita poi è stata vinta da Angelique con pieno merito ma di sicuro la sua non è stata una bella figura. Mai quanto quella però del giudice svedese, che non solo ha dimostrato di non saper applicare il codice ma è apparsa completamente spaesata ed incapace di far valere la propria autorità di fronte alle proteste dell’Hantuchova. L’Engzell però non è la prima volta che si perde in errori anche di una certa gravità, che denotano incompetenza e totale mancanza di personalità.

La recidiva svedese è riuscita a far perdere la testa anche alla nostra sempre correttissima (c’è da dirlo)  Flavia Pennetta, protagonsita dell’episodio che probabilmente rappresenta la copertina del curriculum di sviste di Louise Engzell, non tanto per il clamore dell’errore, quanto per la reazione di Flavia. Era il 2009, Orleans, secondo singolare dei quarti di finale di Fed Cup tra Francia ed Italia. Flavia infila la Mauresmo con un rovescio lungolinea che va palesemente a colpire gran parte della linea di fondo, il giudice di linea la chiama fuori e Louise da ragione al collega non applicando l’overrulle.

Flavia perde la testa, prima l’accusa senza mezzi termini di avere timore di decidere contro la squadra di casa (“te la stai facendo sotto eh? Te la fai sotto perchè siamo in Francia?”, le parole che la Pennetta ha confessato di aver detto) e poi le mostra il dito medio. L’azzurra se la caverà con una multa ed un warning, quando meritava forse di essere espulsa, ed anche qui l’Engzell dimostra mancanza di tatto, così come nel mancato overrule. Flavia poi a fine match chiederà scusa alla malcapitata (non senza responsabilità) vittima del suo sfogo.

Anche Francesca Schiavone è passata sotto le grinfie di Louise, quando nella finale del Roland Garros persa contro Li Na, la svedese invertì con un overrule il giudizio del giudice di linea che chiamò out un rovescio della cinese palesemente fuori, nonostante il segno della palla desse ragione al collega. Quell’errore ha negato alla Schiavo il set point, che avrebbe potuto cambiare le sorti dell’incontro. Ce ne è anche Fabio Fognini, sempre al Roland Garros, palcoscenico preferito di Louise. Il nostro è impegnato in una maratona negli ottavi contro Montanes, ed in preda ad un crampo decide di chiedere l’ injury time, l’Engzell glielo consente, ma il provvedimento è sbagliato, dato che tale intervento è previsto solo nel caso di infortuni ed i crampi non sono considerati tali. Tornando ai nostri giorni il taggese è incappato di nuovo in delle scelte discutibili della Engzell, ma stavolta il ligure non si è contenuto ed è andato ben oltre il consentito apostrofandola con delle parole pesanti e di cattivo gusto. L’errore del giudice è passato in secondo piano viste le conseguenze che Fognini ha avuto dopo la pronuncia di tali gravissime affermazioni, assolutamente da condannare.

Persino Federer dopo un match sotto la sua direzione chiese di non volerla più come giudice. Nessuno ha nulla contro Louise Engzell ma data la recidiva, non sarebbe ora di prendere provvedimenti?

Lorenza Paolucci

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