La strana programmazione di Gianluigi Quinzi

Gianluigi Quinzi, classe 1996

Esattamente un anno fa, proprio al Grand Prix Hassan II di Marrakech, torneo ATP 250, il nostro Gianluigi Quinzi otteneva il migliore risultato in carriera. Il marchigiano era stato infatti bravissimo a vincere le qualificazioni, battendo tra gli altri Donskoy, giustiziere di Federer 3 mesi prima a Dubai, e poi a vincere il suo primo match in un main draw ATP al primo turno contro il francese Mathieu, per poi arrendersi al turno successivo al più esperto connazionale Lorenzi.

Logica avrebbe voluto che Quinzi si iscrivesse anche quest’anno al torneo in terra marocchina, per difendere i 32 punti conquistati lo scorso anno (12 per aver vinto le qualificazioni più 20 per aver raggiunto il secondo turno), che considerato il suo livello di classifica, sono un’enormità. Purtroppo, però, pur essendo presente nella entry list come alternate, la sua classifica non gli ha permesso di entrare nel tabellone di qualificazione, e dunque, -32 punti in classifica, che da Lunedi prossimo lo faranno ulteriormente piombare 50 posizioni più in basso, attorno al n. 330 (Quinzi è attualmente n. 284): un vero peccato. Tuttavia, diversi interrogativi sorgono sulla programmazione dei tornei da parte del 22enne classe ’96 e del suo staff.

Innanzitutto l’alone di mistero attorno all’attività agonistica del marchigiano. Oltre al già citato ATP 250 di Marrakech, questa settimana ci sarebbe stato anche il torneo Challenger di Barletta, dove forse avrebbe potuto anche ottenere una wild card. Ma non ci è dato sapere perchè Quinzi non era in entry list nel torneo in Puglia, che sarebbe stato una valida alternativa a Marrakech; non c’è alcuna comunicazione ufficiale riguardo ai motivi di queste scelte, e i profili social del giocatore non sono aggiornati da tempo. Non ci è dato sapere nemmeno quando e dove lo rivedremo in campo. La sua ultima apparizione è datata inizio Aprile, con la sconfitta al primo turno del Challenger di Alicante ad opera dello spagnolo Samper-Montana. Attualmente, Quinzi è nella entry list di ben 3 tornei Challenger della prossima settimana: Sarasota, Tunisi e Nanchang. In tutti e tre questi eventi Challenger Gianluigi è nella lista alternate, ma è il torneo di Nanchang quello dove è piazzato meglio, quarto fra gli alternate, che vorrebbe dire fare le qualificazioni come testa di serie. Ma come mai così tanto mistero?

Gianluigi Quinzi impegnato nel Challenger di Bergamo quest'anno
Gianluigi Quinzi impegnato nel Challenger di Bergamo quest’anno

L’altro interrogativo che è lecito porsi è sulla scelta dei tornei da giocare. Fino a questo momento, dall’inizio della stagione, Quinzi ha partecipato solo a tornei Challenger e Futures. I risultati tutto sommato non sono stati malaccio ma nemmeno eccelsi: 2 titoli e un quarto di finale negli eventi Futures, mentre nei Challenger è andata peggio, con migliore risultato gli ottavi di finale a Bergamo. Tuttavia viene da chiedersi se non sia il caso che il ragazzo provi a giocare con più frequenza le qualificazioni dei tornei ATP 250, dando a esse la priorità sui tornei di livello inferiore. Probabilmente arriverebbero più sconfitte, ma anche poche vittorie vorrebbero dire punti preziosi, che invece in un Challenger o in un Futures si ottengono andando avanti nel tabellone, e tanta esperienza da mettere in saccoccia. Inoltre, si rischia di rimanere imbrigliati in quel loop, e di ritardare troppo il momento di provare il salto di qualità. Specialmente quello dei Challenger è un mondo assai insidioso, con la presenza di veterani e vecchi volponi, nonchè giocatori ex top 50 che non hanno più molto da dire in classifica ATP e quindi giocano questi tornei per racimolare ancora qualche soldino. Ogni tanto bisogna rischiare, e a mio avviso l’ATP di Marrakech avrebbe potuto essere giocato, sia per i punti che Quinzi vi difendeva col risultato dello scorso anno, sia anche perchè, onestamente parlando, si si tratta di un torneo dal livello non eccelso. Si guardi Arnaboldi, che è riuscito questa settimana a vincere le qualificazioni e raggiungere il secondo turno, così come Quinzi ci era riuscito un anno fa.

Infine, la frequenza di gioco. Già lo scorso anno più di qualcuno aveva notato che Quinzi giocava “i tornei col contagocce”, molti meno rispetto ai suoi coetanei. E in generale Quinzi gioca tornei con meno continuità degli altri, ma perchè?

Forse fa tutto parte di un progetto a molto più ampio raggio e molto più a lungo termine, di cui semplicemente nessuno è a conoscenza, a parte Quinzi, la sua famiglia e il suo staff. In fin dei conti, intervistato dopo la sua ottima prestazione alle Next Gen ATP Finals di Milano, Gianluigi stesso aveva affermato che “in un paio d’anni avrebbe potuto raggiungere i livelli dei suoi più titolati coetanei”, gente che il marchigiano batteva a livello juniores. E noi ci auguriamo fortemente, per Gianluigi Quinzi e per il tennis italiano, che possa essere così; non è ancora troppo tardi.

Exit mobile version