Le cinque sfide di fine 2015: tra ritorni, vendette e speranze

Con i quattro tornei dello Slam già alle spalle e l’autunno alle porte, non potrebbe esserci niente di più sbagliato del considerare la stagione 2015 già ai titoli di coda, con i tanti impegni europei ed asiatici che metteranno nuovamente alla prova i primissimi della classe, anche se fino alle Finals di ATP e WTA ci saranno poche chances di riscrivere la storia di questo anno di tennis.

Il portale ESPN.go.com ha fornito diversi spunti per queste battute finali di entrambi i circuiti, cinque per l’esattezza, grazie ai quali è possibile dare una nuova e interessante chiave di lettura alle prossime fatiche di giocatori più attesi.

serena

  1. Dopo la disfatta agli U.S.Open ed il mancato Grande Slam, sarà Singapore la nuova pietra miliare di Serena Williams?

Il duro colpo subìto dalla campionessa statunitense, la bruciante sconfitta rimediata per mano di Roberta Vinci in semifinale a Flushing Meadows, porta con sé tutte le sfaccettature di una ferita che potrebbe essere più profonda del previsto: Serena è sempre stata abituata a primeggiare e ad avere spesso tutto sotto controllo, ma il nervosismo e lo scoramento mostrati in seguito alla clamorosa eliminazione da grande favorita che era potrebbero far saltare molti stimoli, vista e considerata anche l’ormai non trascurabile carta d’identità.

Per scongiurare un crollo verticale di ambizioni e voglia di ricominciare, potrebbe essere estremamente importante l’impegno di fine anno a Singapore, che in caso di vittoria potrebbe regalare alla N.1 del mondo la quarta vittoria consecutiva e la sesta di tutti i tempi, portandola a sole due lunghezze dal record assoluto di Martina Navratilova.

Non sarà un Grande Slam, però in questo momento difficile c’è bisogno di una luce in fondo al tunnel, e magari battere nuovamente tutte le più forti del mondo potrebbe essere non poco d’aiuto.

  1. Novak Djokovic, con altri 3 trofei Slam in bacheca, può mirare a ripetere o migliorare la sua stagione d’oro datata 2011. Potrà essere l’autunno un valido alleato?

Anno nuovo, stessa storia: a chi poteva pensare che con l’arrivo del piccolo Stefan, nato ad Ottobre dello scorso anno, la furia agonistica di Nole sarebbe andata pian piano scemando, il N.1 del mondo ha risposto con una serie di risultati che si avvicina molto a quella del 2011, anno di grazia nel corso del quale ha fatto registrare un bilancio di ben 70 vittorie a fronte di sole 6 sconfitte.

Se quest’anno siamo già a 63 successi, con i ko che sono fermi a 5, il calcolo è presto fatto, e con tutti i tornei ancora a disposizione, comprese le Tour Finals di Londra, c’è una concreta possibilità di aggiornare i dati spaventosi del campione di Belgrado.

E’ difficile per tutti mantenere lo stesso livello di gioco per tanti mesi e attraverso le più svariate situazioni, però Djokovic sembra essere in grado di erigersi ad un nuovo livello, anche se non c’è più molto da dimostrare.

  1. Ottima stagione per Roger Federer, anche se sembra sempre più difficile riuscire a compiere l’ultimo passo per la conquista di un titolo importante. Potrebbero essere le ATP World Tour Finals l’occasiona adatta per il riscatto?

Il campione elvetico è tornato letale, quasi come se i 34 anni di età non pesassero affatto sulla propria capacità di imporre il suo gioco, eppure lo spauracchio Novak Djokovic riesce puntualmente a respingere i suoi assalti al 18esimo Slam.

Per l’ormai conclamato obiettivo sarà necessario attendere il 2016 e sperare in qualche situazione favorevole in più, anche se a poche settimane di distanza ci sono sullo sfondo le Finals ATP, ultimo importantissimo impegno che potrebbe magari permettere a Federer un nuovo assalto alla solidità impressionante di Djokovic, magari sdoganando a Londra la sua SABR.

  1. Con la finale di Davis, il britannico Andy Murray potrebbe diventare l’ultimo Fab Four a conquistare l’Insalatiera

Un inizio di 2015 da fenomeno, tante attese e altrettante delusioni nei punti più importanti della stagione: potrebbe servire il successo in Davis al tennista di Dunblane per eguagliare i suoi “colleghi” Fab Four, anche se non va dimenticato che, a parità di successi Slam, a conquistare il successo nella manifestazione maschile a squadre ci è già riuscito quasi 12 mesi fa Stan Wawrinka, non più carneade ma assoluta certezza di queste ultime annate.

Forse serve qualcosa di più per tornare al livello più alto del circuito, eppure mancano solo tre punti, e per il capofila Murray si apriranno le porte della stagione del riscatto o della definitiva consacrazione. O magari della disillusione.

  1. A pochi mesi dal ritiro, annunciato in seguito al successo agli U.S.Open, Flavia Pennetta potrebbe seriamente ambire ad un ruolo di protagonista in quel di Singapore?

Campionessa tutta grinta e lucida follia, e perché no, forse un po’ campionessa per caso: Flavia Pennetta ha vissuto le due settimane perfette che le hanno regalato un trofeo Slam e la Top10, e se siamo ormai vicini ai titoli di coda, per lei ci sono molte chances per una partecipazione in grande stile all’evento di fine stagione.

Un altro colpo per lasciare da eroina indiscussa di questa stagione tinta improvvisamente di azzurro, e senza l’ansia della necessità di confermarsi forse anche il braccio sarà più libero e capace di far male alle sue prossime avversarie.

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