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Maledetta domenica

Oggi a Wimbledon si sarebbe dovuto giocare il Big Monday, così chiamato poiché impegna l’intero tabellone sia femminile che maschile, invece della consueta alternanza tra parte bassa e parte alta che scandisce la programmazione degli Slam.

Invece, dopo la giornata di sabato, dominata dalla pioggia, e la pausa forzata di domenica (la Middle Sunday), non è stato possibile far scendere tutti in campo. Tra gli ottavi così si sono giocati quelli della parte alta. Mentre agli altri, Federer e Nadal in primis, toccherà domani.

Oltre a questo, era necessario far giocare i match di terzo turno, in particolare quelli maschili tra Isner e Lopez, e Wawrinka e Istomin, che sabato non erano neanche iniziati.
Le cose sono cominciate male quando la pioggia ha cominciato a cadere nuovamente e ha costretto a interrompere tutto. Tranne ovviamente la partita che si stava giocando sul Centrale. Così, mentre Bouchard e Cornet continuavano indisturbate il loro match, già di ottavi di finale, gli altri sono stati costretti a rientrare negli spogliatoi. Questo ha dato modo di fare alcune riflessioni.

Prima di tutto, forse non sarebbe stata una follia programmare almeno uno degli incontri di terzo turno maschile sul Centrale. Soprattutto se si sapeva che anche la giornata di oggi era a forte rischio pioggia, la priorità avrebbe dovuto essere data proprio a quei match. Per fortuna però le partite in questione non sono state lunghe e lottate come avrebbero potuto. In particolare, Wawrinka ha chiuso senza la minima difficoltà contro Istomin, mentre il match che più si profilava combattuto a suon di ace e tie break (c’era già chi prefigurava una partita alla Isner-Mahut, visto che uno dei protagonisti era lo stesso…) è stato proprio quello tra l’americano e Lopez, che alla fine é invece durato solo quattro set (di cui tre conclusisi al tie break), con lo spagnolo che ha portato a casa la dodicesima partita dell’anno sull’erba, regalando ancora una volta un tennis fantastico su questa superficie. Speriamo che al prossimo turno abbia le energie per giocarsi al meglio questi meritatissimi ottavi.

In ogni caso, lo stesso Lopez, come Wawrinka, sarà costretto a giocare domani gli ottavi di finale, e il vincitore tra i due dovrebbe giocare nuovamente mercoledì la sua terza partita tre in tre giorni. E si tratta anche delle ultime fasi del torneo, quando c’è da lottare e mettere in campo tutte le energie possibili. E quando anche un pomeriggio di riposo in più o in meno può fare la differenza. Non è giusto che questi giocatori eccellenti, che regalano tante emozioni ma che non hanno la possibilità di giocare sul centrale sotto il famigerato tetto, debbano essere penalizzati in tal modo.

In realtà, la pioggia ha influenzato anche il torneo di Federer e Nadal, i quali pure sabato avevano tranquillamente giocato il loro match  di terzo turno.
I due avrebbero infatti dovuto giocare oggi insieme a tutti gli altri nel Big Monday, e poi avere un giorno di riposo fino a mercoledì quando avrebbero (loro o i loro avversari) disputato i quarti . Ma le partite in programma erano troppe e così il loro match sono necessariamente slittati a domani, così che nessuno dei due avrà un giorno di riposo prima del successivo step. I vincenti alla fine, tra ottavi quarti e semifinale, giocheranno tre match, tre set su cinque, in quattro giorni.

Stiamo “dando i numeri”, ma il succo della questione è che un torneo di questo spessore, con questo fatturato, e di tale prestigio, non può più rimanere cieco. Londra è splendida ma il tempo più bello c’è l’abbiamo in Italia.

La Middle Sunday oltre a lasciare gli appasionati orfani di tennis nel giorno in cui , liberi da impegni lavorativi, più potrebbero goderselo, insieme alla frequente pioggia inglese mina la programmazione e ostacola il recupero di energie da parte dei giocatori. Insomma, finché non si riesce a superare la questione della “domenica di riposo”, si dovrebbe almeno stabilire che, se rimane anche solo game da terminare delle partite di terzo turno, i cancelli dell‘All England Club debbano riaprire e permettere ai giocatori di fare il loro lavoro.

Il tetto che si chiude, i groundsmen che tirano velocemente i teloni con lo stemma a coprire i campi, le partite che si protraggono fino all’imbrunire per recuperare il tempo perduto, sarà tutto anche molto caratteristico, ma di certo solo per noi appassionati e non per giocatori, che si preparano un anno intero per dare il meglio in tornei come questo.

Le tradizioni sono affascinati ma non possono diventare stupidità.
Perché, come ha detto anche Bertolucci, ormai alla decisione di giocare la domenica osta solo la tradizione.

Il resto, “son tutte balle.

Benedetta De Paola

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Benedetta De Paola

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