Maria, quanto ci manchi

L'anno sta per terminare ed assistiamo dunque ad un progressivo avvicinamento al 26/04/2017, data della definitiva resurrezione della bionda caramellaia ingiustamente vittima di un brutale colpo di stato (tranquilla Mary, Erdogan è con te)

Pio XIII, al secolo Lenny Belardo o, se preferite, The Young Pope, fa il suo trionfale ingresso all’interno della Basilica di San Pietro, accompagnato da una fanfara di trombe d’argento e addobbato, come da tradizione, con sacri e regali drappi d’oro, sovrastati da un’accecante tiara diamantata che catalizza l’attenzione degli invidiosi vescovi adoranti. Si inginocchia sul faldistorio e, in estasi, osserva brevemente un documento firmato e controfirmato dalla WADA che titola “Sconti e riduzione delle pene”. Termina con nonchalance le ultime pratiche e comunica ai fedeli l’argomento sui cui vertirà il suo prossimo Angelus.

<Ritorno alle competizioni di Sua Beatitudine Maria Sharapova, martire di Njagan’, portatrice sana di gioia e positività, in tutti i sensi.>

I devoti, portati in catatonica eccitazione dall’ascolto delle pie parole, latrano indistintamente frasi di approvazione, applaudendo il Santo Padre che si ritira con garbo nelle proprie modeste stanze.

Ebbene sì, dopo mesi di assurde teorie complottistiche portate avanti da inutili fautori della polemica (capeggiati ovviamente da me medesimo), siamo giunti, più o meno illesi, al termine dell’orribile 2016, anno salvato, fortunatamente, dalla sola ed unica presenza dell’angelica Radwanska, che ha reso meno atroci i miei pomeriggi dediti al tennis. Grazie, infinitamente grazie.

Questo significa perciò un progressivo avvicinamento al 26/04/2017, data della definitiva resurrezione della bionda caramellaia ingiustamente vittima di un brutale colpo di stato (tranquilla Mary, Erdogan è con te). Tremano convulsamente le varie Cibulkova (da ricordare la sua delicatissima frase “non mi sento affatto dispiaciuta per quanto successo alla Sharapova, è una persona estremamente sgradevole, arrogante e presuntuosa”), Mladenovic e company, che mesi fa ciarlavano rinvigorite dall’assenza di Lei e che adesso, invece, si trovano costrette a pregare perché l’incontrastata Fortuna le estragga nella parte di tabellone opposta rispetto all’offesissimo polaretto russo.

Attendiamo dunque con spasmodica impazienza di rimirare sul campo l’algida Maria, che, secondo fonti a lei vicine, si starebbe preparando ad un ritorno degno della sua immensa figura, scortata, come si conviene, da damigelle addestrate ed orchestra personale, con tanto di altisonante voce fuori campo (pare sia già stata contattata, per il ruolo, Maria De Filippi) ad annunciare il tutto.

Le premesse ci sono, ora non ci resta che aspettare.

P.s. E Serena, sta ancora ridendo?

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