Nel momento del warning per Fognini e del successivo 3-1 in favore di Nadal, sembrava la replica di un match già visto più e più volte, nel quale il ligure, disturbato da una dubbia chiamata arbitrale, avrebbe perso il lume della ragione prodigandosi in un lungo filotto di errori consecutivi.
Le premesse lasciavano presagire ciò, ignorando, nel contesto, un fattore decisivo. Nadal, irriconoscibile sull’amato terreno vermiglio, era incapace di giocare un solo colpo che superasse il rettangolo del servizio.
Quello non era Nadal, ovviamente. Gratuiti a raffica e smilzi fondamentali che veleggiavano alti sopra la rete. Nessun vincente, nessun angolo cercato. Palle alte, centrali e corte, sulle quali Fabio si appoggiava con agio.
Dopo vari scambi di break, il ligure vince meritatamente il primo parziale.
Inizia il secondo e la trama non muta. Dalla racchetta dello spagnolo escono colpi flosci e stanchi.
Allora lì accade, Fognini si accende e diventa ipnotico spettacolo per gli occhi.
Tira tutto, tira forte. I lungolinea scorrono celeri fischiando nell’aria, anticipi che schioccano e toccano le righe.
Il 6-2 racconta, di per sè, tante cose. Ne racconta ancor di più se si infligge a Nadal, sulla terra battuta.
Da non crederci, eppure è tutto vero.
Non si può negare la brutta prestazione di Rafa, ridimensionato nel torneo che per primo lo ha portato nella storia.
In questo momento, però, è solo Fognini l’indiscusso protagonista. Vederlo impattare la palla mentre sale, togliere il tempo con un rapido movimento di braccio, accarezzare una smorzata con garbo lasciando che muoia appena oltre la rete. È tutto estremamente gratificante.
L’ho scritto tante volte, eppure non mi stanco di ripeterlo. Questo giocatore ammalia e nonostante tante volte io lo abbia, credo giustamente, criticato, l’entusiasmo che provoca nel corso di prestazioni come quella odierna, ripaga appieno tutta la rabbia suscitata nelle tante occasioni buttate al vento nel corso degli anni.
Il nostro movimento, almeno fino ad oggi, non ricorda un interprete dotato di una simile qualità di gioco.
In tanti lo amano, molti di più lo odiano.
Indipendentemente da questo, è la prima finale 1000 della carriera.
Oggi soltanto complimenti.
Fognini-Nadal: 6/4 6/2