Zvonareva e Schnyder, il ritorno delle tenniste madri

L'età media nel circuito sta aumentando, e con essa aumentano i ritorni di ex top player che hanno deciso di mettere su famiglia. In questo US Open Patty Schnyder e Vera Zvonareva sono riuscite a qualificarsi ad anni di distanza dal loro best ranking.

Mettere fine alla propria carriera non è mai facile, sebbene in alcuni casi il ritiro venga vissuto in maniera più leggera. Viene subito in mente Flavia Pennetta, stanca della faticosa vita da atleta, che ha chiuso soddisfatta e orgogliosa di quanto ottenuto.
Quando la voglia di metter su famiglia è tanta, lo sport passa in secondo piano, ma non è detto che la voglia di tornare a competere non torni. Al giorno d’oggi sono davvero tante le giocatrici che decidono di sposarsi, avere dei figli per poi ritornare a giocare ad alti livelli. Non solo Williams e Azarenka, anche Govortsova, Mitu, Minella. Due nomi che in questi giorni hanno attirato più attenzione sono indiscutibilmente quelli di Vera Zvonareva e Patty Schnyder, rispettivamente quasi 34 e 40 anni, entrambe ex top 10. 

IL RITORNO DI VERA – Vera Zvonareva, in realtà, non ha mai annunciato il ritiro. Già dal 2014 a causa di vari infortuni la sua carriera sembrava agli sgoccioli, ma dopo l’ennesimo stop nel 2015 in pochi avrebbero pronosticato un ritorno a buoni livelli. Sono passati due anni esatti prima del suo ritorno in campo: nel frattempo si è sposata, ha avuto una bambina e ha anche ottenuto una seconda laurea in Relazioni Economiche Internazionali dopo quella in Scienze Motorie. Vera pensa già ad un futuro dopo il tennis, ma fino a quando il fisico glielo permetterà resterà attiva nel circuito: “So di cosa sono capace e conosco bene il mio livello di qualche anno fa. Adesso in campo mi sento dieci livelli indietro rispetto a prima, quindi pensi ‘non è affatto divertente’. Ma allo stesso tempo è comunque divertente. Posso competere, faccio riscaldamento, tutte quelle sensazioni stanno tornando. Vedo dei giudici di linea e dei raccattapalle. Inoltre posso visitare paesi in cui non sono mai stata e incontro tanti miei tifosi Alcuni raccattapalle mi chiedono delle foto, di scambiare qualche palla, e per me è un grande onore.” 

Queste erano le parole della russa appena un anno e mezzo fa, quando era tornata da poco nel circuito ITF e non sapeva fino a che punto avrebbe potuto spingersi. Tanti dubbi e tante preoccupazioni, perché adesso la priorità va alla figlia: “Con una bambina piccola non sono ancora pronta a dedicarmi al 100% al tennis, e se voglio tornare a giocare nel circuito maggiore devo dedicarmi totalmente al mio lavoro. Devo tornare in forma e allenarmi tanto ogni giorno, ma al momento non posso e non potrò farlo per i prossimi 6 mesi circa. Ma se sento di voler giocare ancora a tennis, ci proverò: il tennis mi ha dato tanto e voglio giocare anche anche se solo per allenarmi e per divertirmi. Se non sarò in grado di tornare, allora giocherò solo per me stessa, perché amo il tennis.” 

Vera Zvonareva, bronzo olimpico alle Olimpiadi di Pechino 2008.
Vera Zvonareva, bronzo olimpico alle Olimpiadi di Pechino 2008.

Alla soglia dei 34 anni, Vera Zvonareva potrà sicuramente ritenersi soddisfatta dei suoi progressi degli ultimi mesi. Ha scalato nuovamente il ranking e attualmente è alla soglia della top 130. Una giocatrice che è stata numero 2 al mondo sicuramente punta più in alto, ma la russa sembra piuttosto lucida e gioca per la gioia di farlo, senza mettersi troppa pressione addosso. Intanto, per il secondo slam consecutivo, si è qualificata per il tabellone principale partendo dalle qualificazioni. Percorso piuttosto netto nei primi due turni contro Cristian e Stollar, mentre ha dovuto annullare ben 5 match point da sotto 2-5 al terzo set nel turno decisivo alla cinese Lin Zhu. Il ranking potrà non essere quello di una volta, ma lo spirito da agonista rimane immutato negli anni. Vera ha voluto quella vittoria e in qualche modo se l’è presa, su quei campi che l’hanno vista raggiungere la finale ben 8 anni fa. 

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ETERNA PATTY SCHNYDER – 
Quasi 40 anni, un ritiro alle spalle, due matrimoni, un divorzio, una figlia e ancora una voglia inesauribile di giocare a tennis. Patty Schnyder racchiude una delle storie più belle, di chi proprio non può fare a meno di uno sport così appassionante. L’avventura della svizzera ha dell’insolito, tra dottori e amori folli. A soli 20 anni la Schnyder era già in top 10, ma un rapporto folle con un “medico” tedesco le ha sostanzialmente rovinato parte della sua carriera. Reiner Harnecker sperimentava una sorta di medicina alternativa su Patty, che giovane e forse un po’ ingenua si è lasciata trasportare. 4 litri di succo d’arancia al giorno, niente carne o pesce e una simil-agopuntura: la cura di Harnecker l’ha allontanata sia dai buoni risultati nel tennis che dalla famiglia. Sono stati proprio i genitori a fare in modo che la loro figlia uscisse da questa situazione disastrosa, assumendo un investigatore privato che qualche anno dopo sarebbe diventato suo marito. L’investigatore Rainer Hofmann era colpevole di una truffa del valore di 400.000 euro ed era anche stato condannato a tre anni di libertà vigilata, ma questo non è bastato per scalfire l’amore tra i due. Dopo il matrimonio con il tedesco, la situazione si è ristabilita e Patty è tornata ad ottenere buoni risultati. In molti ricorderanno una vicenda piuttosto bizzarra che ha coinvolto proprio la Schnyder, suo marito e Daniela Hantuchova. Dopo la sconfitta a Lussemburgo 2007, la svizzera ha letteralmente schiaffeggiato la mano della sua avversaria ed è uscita furiosa dal campo, mentre il marito ha dato un calcio alle bottigliette della Hantuchova. Due personalità quasi folli, che si sono inevitabilmente scontrate. Dopo il ritiro dal tennis nel 2011, suo marito è stato ricercato per aver contratto un debito di oltre 300.000 euro. I coniugi hanno tentato di fuggire in Germania ma le cose non sono andate bene, tant’è che si sono separati nel 2013.

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Dal divorzio con Hofmann la vita sembra essere migliorata per Patty Schnyder. Oggi è felicemente sposata e ha anche una figlia di quasi 4 anni. La sua relazione è decisamente meno burrascosa e questo l’ha aiutata anche nel suo percorso tennistico. Nel 2015, a ben 37 anni, ha deciso di riprendere la racchetta in mano e cimentarsi in quello che le è sempre riuscito meglio: giocare a tennis. Nel 2011 si era dichiarata delusa dal fatto di non aver mai raggiunto una finale slam, ma oggi le cose probabilmente sono cambiate. Avere una figlia mette tutto in una prospettiva diversa, soprattutto se si torna a giocare ad un’età piuttosto avanzata, senza sapere cosa potrà accadere. 
La nuova carriera della svizzera procede bene, seppur a livello ITF. Schnyder è ormai solida attorno alla 200esima posizione, ma a quasi 40 anni ha raggiunto il risultato migliore delle ultime 3 stagioni: la qualificazione slam. Due notevoli vittorie in rimonta sulle più quotate Zanevska e Kudermetova, prima di imporsi nettamente sulla statunitense Pegula per qualificarsi. Nel main draw se la vedrà contro Maria Sharapova sul nuovo Louis Armstrong Stadium. Anche in caso di sconfitta, Patty avrà comunque vinto la sua partita. 

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