Lleyton Hewitt, un addio in grande stile a New York

Nella notte di giovedì, Lleyton Hewitt, ha salutato per sempre il pubblico di Flushing Meadows, e lo ha fatto nel migliore dei modi, al di là della sconfitta, regalando agli spettatori, un match avvincente, conclusosi solo dopo 5 combattutissimi set. E ovviamente l’ ultimo match, non poteva essere un match qualunque, a cominciare dall’ avversario: quel Bernard Tomic, amico, compagno di Davis, erede, secondo molti.

L’ incontro, apparentemente, doveva avere un esito scontato. Il giovane e talentuoso numero 24 del mondo, contro il “vecchio” campione, al passo d’ addio, in tabellone solo grazie a una wild card, ormai stabilmente fuori dalla top 100 (166). I due set iniziali hanno rispettato il copione, Tomic se li è aggiudicati, e sembrava pronto a sbrigare la pratica Hewitt, con un secco 3 a 0, ma poi la reazione d’ orgoglio di Lleyton e il colpo di scena: 6-3 7-5 in suo favore, e il match che si decide al quinto set.

L’ ultimo parziale, è stato il più lungo, Hewitt ha allungato sul 5-3 e si avviava verso l’ impresa che lo avrebbe proiettato al terzo turno, ma l’ ennesimo colpo di scena era dietro l’ angolo, e Tomic, grazie anche a un vistoso calo fisico dell’ avversario, è riuscito a ribaltare il match per il 7-5 finale. Dopo il match point, Hewitt è andato verso il suo avversario con un espressione sorridente, quasi sollevata; qui, nel luogo dove nel 2001 ha vinto il suo primo Slam contro Sampras e ha raggiunto la prima posizione del ranking, Lleyton ha salutato il pubblico con una prestazione delle sue, mostrando ancora una volta quella grinta che lo ha sempre contraddistinto.

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Hewitt con i compagni di coppa Davis

 

Hewitt spera di essere un esempio per quelli che potranno diventare i suoi eredi, Kyrgios, Kokkinakis, e lo stesso Tomic. “Con i mezzi tecnici e fisici di cui dispongono, se riusciranno a mettere in campo la grinta, che io ho sempre messo nei miei match, potranno togliersi delle soddisfazioni” ha aggiunto. La storia di Hewitt sui campi dello US Open è piena di momenti memorabili, 46 vittorie e 13 sconfitte, un trionfo, una finale persa contro Federer, e molte altre presenze in semifinale e quarti di finale, oltre a tante partite memorabili, come quella con Del Potro di due anni fa. “Venivo da un intervento al piede, e non sapevo se avrei mai più calpestato un campo da tennis, fu una battaglia interminabile, che riuscii a vincere dopo 5 lunghi set. È uno dei match che ricorderò sempre” ha aggiunto.

Roger Federer è stato il numero uno in assoluto, secondo Hewitt, ed è proprio lo svizzero a spendere parole di grande ammirazione: ” Lleyton è stato un grande esempio da seguire, un ragazzo che ha vinto il suo primo torneo Atp a 16 anni, e che a 20 anni era numero uno del ranking. Difficilissimo eguagliarlo, e capire la forza fisica, e soprattutto mentale che aveva”. Il leone dopo gli Australian Open appenderà la racchetta per sempre, speriamo dopo averci regalato un altra maratona di 5 set, come sa fare lui…

Andrea Mariotti

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